Ministero rimanda al 2021 le proposte dei marittimi di Fiumefreddo

Roma. Si è concluso con una speranza “politica” l’incontro dei marittimi di Fiumefreddo con i funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Salvatore Caltabiano e Miriam Pia De Maria, residenti a Fiumefreddo di Sicilia (CT), si sono fatti portavoce di moltissimi marittimi italiani, denunciando che il loro settore è stato trascurato da parte del Governo nei vari protocolli e DPCM emanati durante questa pandemia da covid-19. Avevano iniziato nell’agosto scorso l’Iter di sensibilizzazione verso i loro problemi nei confronti del Governo.

Così, ieri vi è stato l’incontro presso il MIT, alla presenza della Dott.ssa Maria Teresa Di Matteo (Vicecapo di gabinetto e direttrice generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per le vie d’acqua interne) e la Dott.ssa Speranzina De Matteo (direttrice del Dipartimento dei Trasporti, la Navigazione, gli Affari Generali ed il personale). Al termine dell’incontro i due rappresentanti di moltissime adesioni di marittimi italiani, esclusi da tutti i ‘ristori’ emessi fino ad oggi, hanno rilasciato il seguente comunicato.

COMUNICATO STAMPA

“Giorno 17 Dicembre 2020 alle ore 16:00, i sottoscritti Salvatore Caltabiano e Miriam Pia De Maria, fondatori di un Iter a tutela del settore marittimo italiano, hanno incontrato le Dott.sse Maria Teresa Di Matteo e Speranzina De Matteo. Durante l’incontro, è stato presentato il Ns progetto e da parte dalle dirigenti del MIT, è stato apprezzato l’impegno avuto nella creazione del progetto. Immediatamente, sono stati analizzati i punti riportati all’interno del progetto focalizzando l’attenzione su quelli legati all’emergenza Covid. Relativamente agli altri punti legati alla tutela diretta del settore, è stato deciso che un tavolo tecnico potrà essere convocato solo quando il periodo di pandemia sarà finito o quantomeno alleviato.

Immediate sono state le azioni da parte delle Dott.sse Di Matteo e De Matteo nel prendere nota della scadenza delle certificazioni di abilitazione alla professione nautica, promuovendo così un ulteriore proroga delle scadenze dei certificati e nel comunicare tempestivamente con gli uffici preposti per far sì che le Capitanerie si attengono e interpretino le circolari inviate dal MIT in maniera omogenea senza avere la “libera interpretazione”. Attenzione sarà prestata anche in collaborazione con il Ministero del Lavoro per quanto riguarda i sussidi economici destinati ai marittimi.

Pare che “dinnanzi alla proposta di emendamento dei 4 decreti ristori proposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti già emanati, il MES non abbia approvato la richiesta di emendamento poiché pare che non ci sarà alcun ristoro destinato ai marittimi nemmeno nel quinto decreto ristori”. A tal proposito, siamo rimasti esclusi da tutti i decreti ristori e riteniamo che questa sia una situazione assolutamente complicata soprattutto visto l’elevatissimo numero di marittimi presenti sul territorio italiano. Confidiamo nel Vs potere d’informazione, nel poter “accedere i riflettori” davanti a questa problematica.”

Osservazioni. Una cosa è stata ottenuta, anche se era già nell’aria. La proroga delle scadenze delle certificazioni di abilitazione alla professione nautica, invitando le Capitanerie di Porto a regolarsi in merito. Poi per quanto riguarda le altre richieste, tutte,  sono state demandate all’anno prossimo (2021) con il solito ‘tavolo’ tecnico da gestire presso chi? Dove? E quando?

Comunque questi marittimi hanno avuto il coraggio di aprire una ‘finestra’ di riflessione, anche alla luce dell’approvazione del nuovo “contratto collettivo nazionale di lavoro del settore marittimo”. Infatti, il giorno prima (16 dicembre) presso la stessa sede, Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno sottoscritto con Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, l’accordo per il rinnovo di tutte le sezioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore marittimo, valido fino al 31 dicembre 2023 riguardante oltre 76.000 lavoratori tra imbarcati e addetti a terra. Forse i marittimi di Fiumefreddo non sono ‘Gente di mare’?

 

Abele Carruezzo