Autorità Portuali tedesche applicano nei loro porti il codice HS per tutte le merci

Per tutte le merci in entrata o in fase di trasbordo nei porti tedeschi, i responsabili portuali per il controllo veterinario (cioè sui prodotti animali)  richiederanno le procedure previste dal codice HS (Harmonized Commodity Description and Coding System). La notizia è di ieri  inviata alla stampa dalla Container Line Orient Overseas (OOCL) di Hong Kong per mettere in allerta i suoi operatori commerciali. La nota precisa: “Per evitare eventuali ritardi di sdoganamento delle merci ed i potenziali costi aggiuntivi imposti dall’autorità portuale o da “controstallie”, la Orient Overseas raccomanda vivamente i nostri clienti di fornire il codice HS appropriato nelle istruzioni di spedizione alla fine del carico e per tutte le tipologie di merci”.

Questo regolamento, in definitiva, presentato solo come un direttiva europea, la Germania della Angela Dorothea Merkel invece l’ha adottata immediatamente senza preavviso, con effetto immediato e senza aspettare una condivisione unitaria della convenzione internazionale. Naturalmente, queste ulteriori tasse, più che alla salvaguardia della salute, mireranno a più introiti nelle casse della ricca Germania. Si tratta di un sistema di “HS Nomenclatura” cioè di denominazione internazionale, elaborato sotto la super visione dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO) per ragioni di esclusiva comparazione statistica ed armonizzare anche una sovra-tariffa nazionale. Il sistema di identificazione delle tipologie di merci (circa 5000 categorie di merci)  prevede un codice digitale a 6 cifre, disposte secondo una struttura giuridica e logica basata su regole fisse.

Mentre per le diversità di “nomenclatura” merceologia della UE, la direttiva europea ha previsto per questo codice ulteriori 8 cifre per le suddivisioni merceologiche e note legali create appositamente per rispondere alle esigenze stesse della UE. Per permettere un ulteriore controllo più burocratico che tecnico, ancora una volta la UE si discosta dalla realtà della vita del commercio e del lavoro, guardando sempre più alla finanza ed irrigidendo le procedure creerà più sosta obbligata per la merce nei porti.

 

Abele Carruezzo