Informativa del ministro Cingolani al Senato: ”Si tratta anche per noleggiare una nave Fsru”

Il ministro: “Sarebbe necessario diversificare le fonti di approvvigionamento e sono state già adottate misure per accelerare questo processo.”

Roma. Roberto Cingolani, ha reso all’Aula del Senato un’informativa sui recenti ulteriori rincari del costo dell’energia e sulle misure del Governo per contrastarne gli effetti.
Nel suo intervento ha evidenziato la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di gas per il 95 per cento, ricordando che negli ultimi vent’anni è diminuita la produzione nazionale e per il 40 per cento sono aumentate le importazioni di gas dalla Russia.

Per evitare per l’anno prossimo delle criticità, legate ai fabbisogni di stoccaggio e all’evoluzione del prezzo del gas che determina quello dell’elettricità, il ministro ha informato l’Aula del Senato che sarebbe necessario diversificare le fonti di approvvigionamento.
“L’aumento dei prezzi, legato a speculazioni finanziarie, ha detto Cingolani, è inaccettabile e impatta maggiormente i Paesi che hanno un mix energetico ridotto. Sono state adottate misure per incrementare la sicurezza energetica, fra cui la liberalizzazione degli impianti per le rinnovabili. Si potrebbe intervenire anche con misure di contenimento dei consumi e di efficientamento”.

Ricordiamo che l’Italia ha un sistema di approvvigionamento che comprende i cinque gasdotti e tre rigassificatori; in più, il ministro Roberto Cingolani ha riferito che “… nel medio lungo periodo il problema della dipendenza dalla Russia sarà superato. L’Italia ha avanzato proposte alla Commissione europea, fra cui l’indicazione di un prezzo massimo europeo e il disaccoppiamento dei prezzi delle rinnovabili dal prezzo del gas. Per quanto riguarda l’andamento del prezzo del carburante, dovuto in parte alla diminuita disponibilità di diesel, c’è un accordo fra Usa ed Europa per aumentare le quantità immesse sul mercato; il Governo ha ipotizzato inoltre accise mobili”.

Sulla realizzazione di nuovi impianti, il ministro Cingolani non ha escluso la realizzazione di nuovi impianti di rigassificazione ‘on shore’; infatti, queste strutture potrebbero garantire circa 20 miliardi di metri cubi all’anno. Il ministro ha poi rilevato che la costruzione di detti impianti impiegherebbe tempi di realizzazione dai tre ai quattro anni e con costi elevati.
Per ottemperare alle necessità del prossimo anno, il ministro Cingolani, ha detto che è necessario l’incremento di capacità dei tre rigassificatori italiani: i due offshore di Rovigo e Livorno e quello di Panigaglia sulla terraferma; questi potrebbero passare da una produzione dei 9,8 miliardi di mc di gas ai 16 miliardi.

Per il Governo, l’idea è di diversificare e tornando al tema del reperimento di una nave Fsru (unità galleggiante per lo stoccaggio e la rigassificazione del gnl), il ministro si è detto fiducioso su questa modalità.

“A livello europeo, ha detto il ministro Cingolani, è partita la corsa alle navi di rigassificazione: non sono tante e costruirle richiede molto, quindi si devono prendere quelle che ci sono”. Tuttavia, rispetto “ai costi di noleggio elevati, per fortuna ci siamo mossi per primi, avendo l’idea della nostra dipendenza molto forte, e abbiamo ora due o tre opzioni che stiamo valutando” ha dichiarato.
Queste navi galleggianti, il Governo intende noleggiarle e ancorarle in prossimità di porti strutturati allo scopo; un anno e mezzo è il tempo da impiegare per renderle in esercizio con una capacità dai 16 ai 24 miliardi di mc di gas.

Una prima unità, secondo il ministro, dovrebbe entrare in esercizio già nella prima metà di quest’anno. Sul tavolo del Mite si trovano già le proposte, riguardo all’ubicazione, dove collocare gli impianti; si parla dei porti di Ravenna, Taranto, Porto Empedocle e Piombino.
Il settore dello shipping, ha concluso il ministro, potrà essere coinvolto dalla spinta che il Governo intende dare alle attività estrattive. Si pensi all’effetto indiretto sull’industria del trasporto via mare globale dovuto l’incremento dell’import di gas dall’Algeria tramite il Trasmed; come le importazioni dal Qatar ed altre iniziative finalizzate a incrementare la produzione nazionale così come allo sviluppo dei progetti che riguardano le rinnovabili.

Abele Carruezzo