Nautica da diporto: Parlamento francese tassa gli ormeggi in aree marine protette

PARIGI – Dalla  settimana scorsa nel Parlamento francese si discute sulla proposta di tassare gli ormeggi delle barche da diporto nelle aree marine protette della Corsica. Le acque interessate sono quelle delle Bocche di Bonifacio ed il parco della Scandola a nord-ovest dell’isola corsa. Gli importi della tassa proposta: 20 euro a metro di imbarcazione, per cui una barca di 10 metri pagherebbe 200 euro per stare all’ancora nei pressi dell’Isola Lavezzi, mentre una notte al gavitello alla Girolata sui 120 euro.

Gli stessi importi o quasi sono richiesti per l’accesso all’Isola dell’Asinara o nel Parco della Maddalena in Sardegna. Molte barche, per sfuggire alla tassazione italiana, trovavano (troveranno?) rifugio presso queste zone della Corsica e naturalmente non erano barche piccole, ma vere e proprie navi da 50 metri lunghe e più.

Ora con la nuova proposta, la Federazione Industrie Nautiche francesi teme una grande fuga di yacht da queste acque, come fu per l’Italia all’epoca della tassa Soru e del premier Monti sulla nautica da diporto. Il presidente di Assomarinas, Roberto Perrocchio, ha appreso la notizia con una certa positività, soprattutto per i porticcioli della Sardegna, della Toscana e del Lazio: “con l’esodo degli anni passati, grazie ad una legge severa, abbiamo assistito ad una forte migrazione di diportisti italiani con le loro barche dalle nostre coste a quelle francesi, ma anche croate e slovene sul versante adriatico (si parla di circa di 40.000 imbarcazioni)”.

Si spera che ad un aumento della tassa corrispondano più servizi adeguati nel rispetto di tutte le aree marine protette del Mediterraneo, senza l’uso di cemento per ancorare boe e pontili.

Abele Carruezzo