Porto di Ancona: i silos del porto saranno abbattuti

Dopo la morte di un lavoratore portuale di sei giorni fa, Ancona si è decisa ad abbattere i silos per i cereali, cambiando decisamente lo skyline del porto.

Presenti a filo di banchina da oltre mezzo secolo, questi manufatti servivano e servono per lo scarico di cereali da navi;  la delibera per la demolizione del primo silos è già operativa e sarà a cura della Consar, azienda portuale che opera nel settore della movimentazione dei container.

In molti porti dell’Adriatico questi grandi contenitori di prodotti cerealicoli hanno fatto e fanno mostra di sé, dividendo l’opinione pubblica se conservarli o abbatterli. Oggi il settore della produzione  cerealicola per il trasporto nave è in diminuzione e per Ancona l’operatività dei silos è già ferma da due anni; mentre per Brindisi sono operativi ma non si conosce la frequenza precisa di attracchi di queste navi, anche se fino all’anno scorso era di una nave al mese.

Architetti sono da anni all’opera per una progettualità di trasformazione dei silos in “pezzi pregiati” di testimonianza di una architettura industriale passata; comunque sono sempre dei cilindri di cemento consumato dalle intemperie che occupano spazi e banchine che vanno recuperati.

L’Autorità Portuale di Ancona ha dato il via libera all’abbattimento a cominciare da quello lato mare e ieri vi è stata la visita ispettiva dell’ambiente e del silos: l’interno del silos è ridotto male, i pannelli elettrici, i comandi sono arrugginiti. I lavori sono stati affidati alla Moschini Demolizioni e dovrebbero terminare entro il mese di maggio, per un importo complessivo che si aggira attorno ai 250-300mila euro.

Si inizierà la demolizione partendo dall’alto fino a scendere in basso, previa la bonifica dall’amianto per le parti in eternit; poi sarà la volta delle gru e del nastro trasportatore che prelevava i cereali dalle navi per trasferirli nei silos. Dopo la demolizione, l’area  sarà bonificata per essere acquisita dall’Autorità portuale e per dedicarla a nuova destinazione. Si aspetta  l’ok operativo per i lavori da parte dell’AP di Ancona.

Abele Carruezzo