Porto di Genova: Spediporto, a febbraio torna il segno più

GENOVA – ”A febbraio il porto rialza la testa”.Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, presenta i dati raccolti che mostrano un ritorno al segno più dopo un 2018 chiuso in perdita dell’8%, segnato dal crollo del ponte Morandi. Anche gennaio 2019, ricorda l’associazione, si era chiuso a -4%. Febbraio torna alla crescita: +3% fra traffici import ed export rispetto a febbraio 2018. Traina la ripresa l’aumento dell’export, con una media del +6%.

E’ il primo segnale di inversione, da consolidare, e Spediporto suona un campanello d’allarme: la carenza di personale tecnico in molte amministrazioni fondamentali per far funzionare al meglio il porto può provocare una battuta d’arresto. “L’impegno di tutti è stato quello di lavorare al pieno recupero di efficienza e affidabilità – dice il presidente Alessandro Pitto – Un impegno compreso dai clienti del porto e sostenuto da un buon mese per l’export italiano.

Ora dobbiamo accelerare su semplificazioni, sgravi (Zes e Zls) e efficientamento di molti servizi”. E poi c’è appunto il nodo della mancanza di personale tecnico negli uffici della dogana, di medici e tecnici nell’ufficio di sanità marittima, di veterinari ed attrezzature adeguate.

“Solo grazie al grande impegno delle attuali strutture – spiega – è stato possibile andare avanti ma il precariato e i pensionamenti a brevissimo renderanno impossibile garantire il servizio di controlli nei tempi che la clientela richiede. Se così fosse il traffico sarebbe ulteriormente penalizzato, uno sgambetto agli sforzi fatti finora”.