Volvo Ocean Race: una regata piena di sorprese, questa notte si riparte

Sarà Team Telefonica a partire in prima posizione, alla mezzanotte italiana per la quarta tappa della Volvo Ocean Race verso Auckland, rimandata di 17 ore dagli organizzatori per evitare la parte peggiore di una tempesta monsonica presente nel mare cinese meridionale. Aggiudicandosi la regata costiera di oggi, piena di sorprese e insidie, gli spagnoli saranno i primi a tagliare la linea, seguiti da Groupama 4, Abu Dhabi, Sanya, CAMPER e gli sfortunati americani di PUMA.

Sono state quattro ore piene di sorprese quelle che ha riservato la Volvo Ocean Race oggi per la prima parte della quarta tappa, e ancora una volta sono stati gli spagnoli di Team Telefónica a concludere in testa le 43 miglia del percorso costiero che ha visto navigare fra la flotta fra le boe nella baia di Sanya e fino all’imponente statua Guanyin Buddha e ritorno. Con questo risultato gli iberici non raccolgono punti ma potranno godere di un vantaggio di due minuti e mezzo per la ripartenza della regata, che è stata rimandata a causa  delle condizioni meteo proibitive presenti nel mar cinese meridionale nelle ultime ore, che gli organizzatori hanno fissato per le 7 locali in Cina, ovvero mezzanotte in Italia. Questo rinvio di 17 ore rispetto al programma iniziale, permetterà ai sei team di evitare il peggio della tempesta monsonica, con venti a oltre 40 nodi di intensità e onde fino a otto metri, particolarmente pericolose.

Oggi il campo di regata si è dimostrato pieno di insidie, soprattutto per un vento molto instabile, con una transizione cruciale a metà del lungo bordo di ritorno verso il Serenity Marina di Sanya. Fin dalle prime battute del percorso costiero di sette miglia, si sono succeduti colpi di scena, con Groupama di Franck Cammas costretto a ritornare sulla linea e a effettuare una penalità. La flotta si è poi divisa in due, con gli americani di PUMA in testa, abili a prendere nel modo giusto un salto di vento, inseguiti da vicino da CAMPER. Mentre alcuni team addirittura mandavano un uomo in testa d’albero per cercare segni sull’acqua di raffiche o buchi di vento, alla terza boa al vento i protagonisti sono stati Abu Dhabi e Telefonica con un passaggio molto ravvicinato che gli umpire in acqua hanno deciso dovesse essere penalizzato con un 720° da parte di Abu Dhabi, che cadeva così in ultima posizione. All’ultima boa, prima del lungo tratto di 80 miglia di lunghezza fino al Guanyin Buddha, era sempre PUMA a guidare con margine la flotta seguito da CAMPER, Telefónica, Groupama, Sanya e Abu Dhabi.

Ma molto doveva ancora succedere, per gli ispano/neozelandesi di CAMPER vittime di un problema a una vela ma, soprattutto per Ken Read e il suo equipaggio di PUMA che dopo aver condotto per tre quarti del percorso, girando in prima posizione anche la boa di metà strada con oltre un miglio di margine, cadevano in un buco di vento quasi totale, che faceva perdere loro non solo tutto il vantaggio ma li faceva scendere dalla prima all’ultima posizione, accumulando un ritardo di quasi quaranta minuti. Un delusissimo Ken Read al suo arrivo in banchina ha dichiarato: “Non ho mai visto una cosa partire tanto bene e finire tanto male. Avevamo un vantaggio enorme, avevamo navigato bene, poi siamo finiti in un buco e ci siamo rimasti per un’ora e mezza. Incredibile. Non so cosa dire, è una cosa che rende furibondi. Con questa flotta non si può avere un ritardo di un’ora, sono così arrabbiato. Adesso dobbiamo rincorrere, un modo molto frustrante di cominciare una tappa.”

Pronti ad approfittare dell’occasione Team Telefónica, Groupama e Abu Dhabi che riuscivano a chiudere in questo ordine. L’olimpionico spagnolo, molto sportivamente ha riconosciuto che quanto accaduto agli americani è stato un colpo di sfortuna: “Mi spiace per PUMA perché hanno fatto una grande regata e sono stati molto sfortunati. Noi ci siamo accorti che stava entrando in una zona senza vento e siamo riusciti a evitarla, a passare bene la transizione.”

Bella rimonta anche da parte dell’equipaggio locale di Team Sanya, quarto sul traguardo il miglior piazzamento del gruppo guidato da Mike Sanderson fino a questo momento, mentre un quinto lasciava molto deluso lo skipper di CAMPER Chris Nicholson, che dovrà partire per le oltre 5.200 miglia verso Auckland con più di nove minuti di ritardo. “Avremmo preferito partire con nove minuti di vantaggio sugli altri.” Ha detto il velista australiano. “Abbiamo avuto un paio di problemi tecnici, ma se si guarda quello che è successo a PUMA, avrebbe potuto andare peggio.”

L’ordine d’arrivo della prova di oggi, infatti, ha deciso l’ordine di partenza della terza tappa dalla mezzanotte in punto i team lasceranno la Cina con questa tabella di marcia (ora italiana): Team Telefónica, 00:00h, seguito da Groupama alle 00:02:33, poi Abu Dhabi Ocean Racing alle 00:03:34, quarto Team Sanya alle 00:07:28, quinto CAMPER alle 00:09:12 e infine PUMA alle 00:39:17.

La quarta tappa, da Sanya ad Auckland in Nuova Zelanda, è lunga oltre 5.200 miglia e assegnerà 30 punti al vincitore, 25 al secondo, 20, 15, 10 e 5 punti per i piazzamenti successivi.

Classifica generale Volvo Ocean Race 2011-12:

1. Team Telefónica, 101 punti
2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, 83
3. Groupama sailing team, 73
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, 53
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 43
6. Team Sanya, 17

Foto: Amory Ross