Porto di Brindisi: i traghetti cambiano direzione tra la disperazione degli operatori

E’ una situazione complicata e che trova le sue cause nella politica del passato e nelle scelte sbagliate dell’ultimo decennio ma ad affrontarla in questo momento ci sono operatori ed agenti marittimi disperati.

Tra il rischio di licenziamenti imminenti e le opportunità che si spostano su altri scali, Brindisi resta senza passeggeri. Questa è la visione del settore emersa in un incontro, organizzato da Sviluppo e lavoro, che si è svolto questa sera.

“Siamo ben consapevoli che la situazione è di grave crisi – ha esordito Giovanni Brigante che ha organizzato la riunione con gli operatori – e senza voler fare propaganda politica, stiamo cercando di capire perché il presidente Hercules Haralambides non abbia tenuto in considerazione quello che sta accadendo.

Se ci sono lobby che approfittano della situazione, spero che possano  emergerne le responsabilità”. A minacciare di andare in procura sono anche alcuni agenti. Da una parte Teo Titi che ha preparato una massiccia documentazione da far analizzare alla magistratura, dall’altra Franco Aversa che per difendere la sua attività e i suoi dipendenti è pronto anche ad occupare la sede dell’Authority.

“Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni – ha detto Titi – e se ci sono interessi occulti, è giusto che emergano le responsabilità. Non solo gli interessi occulti di qualcuno ma anche la serie di progetti irrealizzabili in cui l’ente continua a spendere denaro”. Si sente invece attaccato dallo stesso presidente e quasi perseguitato Aversa che, a causa della decisione degli armatori di spostare le navi ad Otranto, potrebbe presto essere costretto a licenziare alcuni dei suoi dipendenti.

“Le condizioni in cui siamo costretti a restare a Brindisi non sono accettabili – ha chiarito Aversa – mancano i servizi ma soprattutto mancano le opportune condizioni di sicurezza”. Anche se ancora non confermata, la volontà degli operatori potrebbe quella di istituire un’altra linea di collegamento con l’Albania che parta da Bari e includa Durazzo e Valona.

“Una possibilità che significherebbe davvero la chiusura del porto di Brindisi”, ha rincarato Aversa. Adesso però, da più parti, arriva il malcontento verso la situazione che, tutti riconoscono, è ben più “antica” della nomina di Haralambides.

Brigante, consigliere regionale, ha chiesto di parlare della situazione con l’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini: la volontà è quella di ottenere la “sfiducia” per il presidente che potrebbe poi portare anche all’attenzione del Ministero la situazione che vive il porto.

Francesca Cuomo
Foto: SC-Lab