Seatrade Cruise Global 2024, l’evoluzione delle crociere nel rapporto CLIA

Seatrade Cruise Global 2024,

Miami. Seatrade Cruise Global è il luogo in cui esperti del settore affrontano le ultime questioni che hanno un impatto sulle crociere; uno sfondo per l’industria crocieristica per esplorare diverse aree di business.

Dopo quattro anni oscurati dalla pandemia di Covid-19 e dalla ripresa, l’industria crocieristica sta emergendo alla luce dei dati riportati dal rapporto sullo stato del settore-crociere presentato dalla Cruise Lines International Association (CLIA); questa è la ‘sensazione’ – oggi reale – che i partecipanti al dibattito sullo stato dell’industria crocieristica al Seatrade Cruise Global 2024.

Si è convinti che il concetto di domanda repressa per le crociere è ormai un ‘brutto’ ricordo e i livelli record di prenotazioni anticipate per il 2025 non sono un segno anomalo, ma rappresentano la normalità del settore.

Circa 31,7 milioni di persone hanno navigato in tutto il mondo nel 2023, secondo i dati citati dal presidente e CEO della Cruise Lines International Association Kelly Craighead; CLIA prevede una crescita a 34,1 milioni di croceristi quest’anno e a 36,4 milioni nel 2025.

Nel 2023 la maggior parte dei passeggeri imbarcatisi sulla flotta mondiale di navi da crociera proveniva dagli USA (16,9 milioni di pax, +19% sul 2019). Poi, la Germania (2,5 milioni di pax, -3%), Regno Unito (2,2 milioni, +15%), Australia (1,2 milioni, +1%), Italia (1,2 milioni, +24%) e Canada (1,0 milioni, -1%). In forte controtendenza il numero di croceristi provenienti dalla Cina che nel 2019 erano 1,9 milioni e nel 2023 meno di 157mila.

Il rapporto CLIA evidenzia che le regioni di destinazione delle crociere nel 2023 con il maggior numero di passeggeri, sono risultate i Caraibi (12,9 milioni di pax, +7,3% sul 2019); seguono i porti del Mediterraneo con 5,5 milioni di croceristi (+23% sul 2019), le altre regioni dell’Europa con 3,0 milioni (+6,6%), l’Asia inclusa la Cina con 2,6 milioni (-35,6%) e l’Alaska con 1,7 milioni di passeggeri (+35,8%).

Come trend per il futuro, il rapporto di CLIA vede come ragione principale dei passeggeri che amano andare in crociera la possibilità di visitare più destinazioni in rapporto qualità-prezzo. I consulenti di viaggio hanno un’influenza significativa sulle decisioni dei viaggiatori di andare in crociera; il motore principale è la conoscenza e l’esperienza del loro consulente.

Le compagnie di crociera membri di CLIA – ha sottolineato la Kelly Craighead – stanno navigando verso un futuro migliore, perseguendo la flessibilità del carburante, investendo in tecnologie di propulsione, infrastrutture ed efficienza operativa.

Sostenibilità per CLIA significa: nuovi motori e nuova propulsione; tecnologia innovativa; fornitura di nuovi carburanti; elettricità costiera da banchina e distribuzione.
Infrastrutture tecnologiche: digitalizzazione; ridurre i rifiuti e carichi energetici; ottimizzazione del percorso e pianificazione dell’itinerario.

Le compagnie di crociera membri CLIA prevedono l’ingresso in servizio per otto navi nel 2024, come mostrano le slide sotto:

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Il rapporto specifica, inoltre, che le compagnie crocieristiche mondiali hanno in ordinativo 56 nuove navi per una capacità di 121mila letti bassi in consegna tra il 2024 e il 2028, capacità che si aggiungerà a quella di 656mila letti bassi di fine 2023.

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Per quanto riguarda l’approccio alla Cina, molti relatori differiscono notevolmente sulle strategie, con Royal Caribbean International e MSC Crociere che tornano sul mercato quest’anno, mentre Carnival Corp. e NCLH sono per il momento in ritardo.

“Vediamo che le prenotazioni sono forti”, ha dichiarato Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della divisione crociere di MSC Group. Vago ha affermato che i visti sono più difficili da ottenere in tutto il mondo, così come in Cina, quindi le crociere rappresentano un risultato a portata di mano per i cinesi affamati di viaggi. “Possono vedere l’Asia, la Corea, il Giappone. E non è più la crociera dello shopping di prima”.

Sul sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea (ETS), ha continuato Vago, “Questo vale non solo per le navi che navigano tra due porti europei, ma anche per le navi che transitano in tutto il continente. Quindi, c’è un impatto se una nave arriva da acque internazionali in Europa, così come all’interno dell’Europa. A un livello più strategico, i nuovi regolamenti dell’UE avranno un impatto sulla forma di qualsiasi misura futura che sarà adottata dall’IMO, in particolare per quanto riguarda l’introduzione di uno standard globale per i combustibili e di un meccanismo di fissazione del prezzo del carbonio”.

Abele Carruezzo

CLIA