La Turchia rifugio per yacht russi

CLIO, started moving 3 km South West of Suez Port at 5 knots headed south destined for Gocek.(Marine Traffic).

Istanbul. Lo yacht legato al magnate russo dell’alluminio, Oleg Deripaska, è giunto, ieri sabato, nella baia vicina alla località turca sudoccidentale di Gocek. Altri oligarchi russi si stanno dirigendo verso la Turchia per sfuggire alle sanzioni occidentali sull’invasione russa dell’Ucraina.
Deripaska, fondatore del colosso russo dell’alluminio Rusal RUAL.MM , è stato sanzionato dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalla Gran Bretagna.

Si tratta dello yacht Clio, da 65 milioni di dollari e lungo 73 metri, giunto al largo di Gocek, nella provincia costiera egea di Mugla. La nave, battente bandiera delle Isole Cayman, si trova ora nella baia al largo di Gocek; da almeno due mesi, navigava nell’oceano Indiano, poiché il controllo intorno a Deripaska e altri oligarchi vicini al presidente russo cresceva di giorno in giorno.

L’arrivo di Clio nelle acque turche segue l’attracco nei porti turchi di due altri superyacht, legati al miliardario russo Roman Abramovich, il quale in questo mese ha fatto un’apparizione a sorpresa ai colloqui di pace Ucraina – Russia a Istanbul.

I governi di molti paesi nel mondo stanno cercando di isolare il presidente Vladimir Putin e i suoi alleati per l’invasione russa dell’Ucraina, che il Cremlino chiama ‘operazione militare speciale’, che di speciale ha solo di essere una vera guerra.

La Turchia, membro della NATO, condivide un confine marittimo con l’Ucraina e la Russia nel Mar Nero; ha buoni legami con entrambi gli Stati ed è impegnata con il suo premier Erdogan a fare da mediatore nel conflitto. Ha sostenuto Kiev, ma si è anche opposto alle sanzioni contro Mosca, comprese le misure contro i miliardari russi.

Ankara fa molto affidamento sulle importazioni di energia e sui turisti russi ed è emersa come un approdo/rifugio sicuro per i russi in fuga dalle sanzioni, e molti hanno investito anche in proprietà turche.

Le Autorità negli Stati Uniti e gli alleati nel Regno Unito, in Italia, in Francia e in Germania stanno cercando di localizzare le barche di lusso e altre proprietà dei magnati russi. Quasi una dozzina di yacht sono già stati sequestrati: le Autorità italiane hanno confiscato un superyacht da 530 milioni di euro (578 milioni di dollari) di proprietà del miliardario russo Andrey Melnichenko, mentre la Spagna ha confiscato il Tango da 90 milioni di dollari di Viktor Vekselberg e il Crescent da 600 milioni di dollari che si ritiene appartenga a Igor Sechin, capo della Rosneft Oil Co. con sede a Mosca.

La costa turca sembra essere una delle mete preferite per gli yacht russi, tra cui Solaris di Roman Abramovich. Molte navi di proprietà di magnati sanzionati si sono oscurate e hanno smesso di trasmettere le loro posizioni, in violazione del Diritto marittimo internazionale.

Abele Carruezzo