Aumenta il prezzo del carburante per navi

Ora ci troviamo con il prezzo del carburante per navi più alto dal 2014; aumentano anche i supplementi bunker per gli spedizionieri di merci containerizzate. I prezzi delle materie prime stanno aumentando in tutto il mondo, quindi non dovrebbe sorprendere che il carburante per uso marittimo stia diventando molto più costoso.

I prezzi dei bunker marini sono ‘in aumento’, come conferma l’Agenzia Alphatanker: “Questo non ha avuto un impatto solo sul 3,5% (olio combustibile ad alto contenuto di zolfo o HSFO), ma anche sullo 0,5% VLSFO (olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo).
“Ci sono aspettative che il greggio, e quindi il carburante per uso marittimo, possano aumentare nelle prossime settimane man mano che i mercati petroliferi si restringono ulteriormente”, si legge nel comunicato di Alphatanker dell’altro ieri, e si aggiunge: “Questo ridurrà senza dubbio i guadagni delle navi cisterna”.

Le navi dotate di scrubber per i gas di scarico sono ancora in grado di bruciare HSFO più economico ai sensi dell’IMO 2020, un regolamento entrato in vigore per tutte le navi commerciali il 1° gennaio 2020.

Il fattore principale che sta facendo lievitare i prezzi del bunker è il prezzo del petrolio: questa è la chiave di lettura di ciò che sta avvenendo in questi giorni.

L’aumento dei prezzi dei carburanti marini, di questi ultimi giorni, si sta traducendo in maggiori supplementi per il bunker per gli spedizionieri di merci containerizzate, riducendo anche i profitti per le compagnie delle portacontainer. Infatti, i BAF – fattori di aggiustamento del bunker delle navi – sono crollati nel terzo trimestre del 2020 a causa del crollo dei prezzi del petrolio indotto dal Covid nel trimestre precedente. (BAF: Bunker Adjustment Factor – Fattore di correzione per il costo del carburante -.

Nel trasporto marittimo rappresenta un sovrapprezzo sul nolo dovuto all’aumento del costo del carburante. Il BAF può quindi variare in funzione del costo del petrolio, anche se le variazioni non sono automatiche in quanto decise dall’armatore.). Dall’1 gennaio 2019, il BAF, ovvero il sovrapprezzo sul nolo dovuto alla variazione del costo del carburante, varierà esclusivamente in rapporto alla variazione del prezzo del gasolio marino (MGO, Marine Gas Oil) per tonnellate in intervalli di 10 euro.  I nuovi livelli BAF dell’MGO si basano sul prezzo medio dell’MGO e sul tasso di cambio EUR/USD dei due mesi precedenti.

A oggi, i BAF sono tornati ai livelli del secondo trimestre 2020: il BAF medio del quarto trimestre 2021 Asia – west Coast di CMA CGM, Cosco, Evergreen e OOCL è di $ 519 per Unità Equivalente di quaranta piedi (FEU), in aumento del 96% rispetto ai minimi del terzo trimestre del 2020. Sulla rotta Asia – Costa orientale, il BAF medio dei quattro vettori è molto più alto, a causa della maggiore distanza di navigazione, a $ 991 per FEU nel quarto trimestre del 2021, in aumento del 90% rispetto ai minimi del terzo trimestre del 2020.

La maggior parte delle compagnie di navigazione e spedizionieri, dubita che un accordo con l’Iran sarà raggiunto in tempi brevi, per garantirsi una fornitura futura; altrimenti sarà difficile garantire in futuro – con i prezzi del bunker in aumento – il trasporto di merci in container. Si spera in una stabilizzazione del prezzo del greggio (compreso l’inverno) almeno fino alla metà del prossimo anno.
Di tutti i settori marittimi, il trasporto di navi cisterna sta affrontando le ricadute più dolorose a causa dell’aumento dei prezzi del carburante, perché le tariffe delle navi cisterna sono ancora ben al di sotto del pareggio. Il settore ha subito un ‘doppio smacco’: in primo luogo, i costi del bunker sono aumentati e, in secondo luogo, la decisione di questa settimana dell’OPEC Plus di non aumentare la produzione oltre un certo limite.

Infatti, lo scorso 4 ottobre si è conclusa la 21a Riunione Ministeriale OPEC e non OPEC, svoltasi in videoconferenza. In considerazione degli attuali fondamentali del mercato petrolifero e del consenso sulle sue prospettive, l’OPEC e i paesi produttori di petrolio non OPEC partecipanti ha riaffermato la decisione adottata il 12 aprile 2020. Riconfermato il piano di adeguamento della produzione e il meccanismo di adeguamento della produzione mensile; adeguare al rialzo la produzione complessiva mensile di 0,4 mb/g per il mese di novembre 2021; ribadita l’importanza fondamentale di aderire alla piena conformità e al meccanismo di compensazione approfittando della proroga del periodo di compensazione fino alla fine di dicembre 2021.

L’alleanza Opec Plus, riguarda l’Opec e altri membri esterni guidati dalla Russia. L’Opec Plus non è venuta in soccorso dell’economia globale, alle prese con uno shock energetico sempre più pericoloso e il prezzo del petrolio ha fatto un ulteriore balzo in avanti: il WTI si è spinto ai massimi valori da sette anni, sopra 78 dollari al bar barile; mentre il Brent per la prima volta dal 2018 ha toccato quota 82 dollari. Il West Texas Intermediate (WTI), anche noto come Texas Light Sweet, è un tipo di petrolio prodotto in Texas e utilizzato come benchmark nel prezzo del petrolio, sul mercato dei futures del NYMEX. È una materia prima di elevata qualità dalla cui raffinazione si ottiene un’alta percentuale di benzine e gasolio leggero.

Abele Carruezzo