Le navi sotto le 5000 GT di stazza sono esenti dallo schema europeo sulla decarbonizzazione dello shipping

Bruxelles. In luglio 2021 la Commissione Europea ha pubblicato una serie di proposte per decarbonizzare il settore marittimo. Tuttavia, il proposto sistema di tariffazione del carbonio (European Union Emissions Trading Scheme EU- ETS) – sistema di scambio di quote di emissione dell’UE – e lo standard per combustibili a basse emissioni di gas a effetto serra (Fuel EU Maritime) si applicheranno solo alle navi di stazza superiore a 5.000 GT ed escluderanno un certo numero di navi come quelle offshore per il gas e petrolio, pescherecci, yacht e navi militari, nonostante emettano in media più delle navi portarinfuse e delle petroliere.

Molti analisti, per lo più ambientalisti, – tra cui la Federazione europea delle organizzazioni non governative che lavorano nel campo dei trasporti e l’ambiente, comunemente indicata come Transport & Environment, T&E – , non concordano sul criterio della ‘dimensione’ della nave per farla rientrare o meno nel sistema di tariffazione del carbonio. Sarebbe più congruo amministrativamente un sistema che adottasse una soglia di emissione. Per l’associazione T&E, la soglia di riferimento per le emissioni di CO2 dovrebbe essere un quantitativo annuo di mille tonnellate.

Secondo un nuovo studio di Transport & Environment, oltre 25 milioni di tonnellate di CO2 – equivalenti alle emissioni totali di CO2 della Danimarca – sono esenti dal prezzo del carbonio proposto dall’UE per il settore marittimo. Le emissioni totali di CO2 delle navi esentate sono state pari a 25,8 Mt, paragonabili alle emissioni totali di CO2 della Danimarca nel 2020, 26,2 Mt.

Esenzioni arbitrarie di navi come quelle che servono impianti petroliferi e del gas, così come yacht, mineranno la legge sullo shipping dell’UE, afferma T&E, l’organizzazione non governativa che si occupa dell’impatto del settore dei trasporti sull’ambiente.

Jacob Armstrong, responsabile dello shipping sostenibile di T&E, ha dichiarato: “È positivo che l’UE stia finalmente cercando di affrontare il terribile impatto sul clima del settore dei trasporti marittimi. Ma la proposta europea, basata su scappatoie arbitrarie, lascia fuori dai guai troppe navi fortemente inquinanti. L’UE deve ripensare le sue leggi sullo shipping per garantire che milioni di tonnellate di CO2 non diventino non regolamentate”.

La Commissione sostiene che ciò ridurrebbe l’onere amministrativo riducendo il numero di navi coperte, pur coprendo la stragrande maggioranza delle emissioni. Tuttavia, un approccio che copre solo le navi che inquinano oltre una certa quantità, anziché in base alle dimensioni, regolerebbe più emissioni senza imporre oneri amministrativi alle piccole imprese, afferma T&E.

T&E raccomanda una soglia di carbonio di 1.000 tonnellate di CO2 all’anno, che coprirebbe il 12% in più di emissioni rispetto all’attuale proposta. Attualmente, solo le navi superiori a 5000 GT devono riportare le proprie emissioni. Il sistema suggerito da T&E richiederebbe a tutte le navi di peso superiore a 400 GT di segnalare le proprie emissioni, ma sarebbero soggette all’ETS solo se le loro emissioni annue superano le 1.000 tonnellate di CO2.

L’industria marittima dell’UE emette quasi 130 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, che rappresentano circa il 4% delle emissioni totali del blocco.

Abele Carruezzo