Porto di Venezia: Comitato chiede giurì internazionale per navi crociera

Dopo l’incidente della nave Costa, per Venezia serve un giurì internazionale su crocerismo e portualità.

Il Comitato No Grandi Navi di Venezia si affianca alla linea di Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, nel ritenere che la soluzione ai danni e ai rischi che la città e la laguna subiscono per la presenza del porto «non possa essere trovata da tre persone chiuse in una stanza, per quanto autorevoli e competenti come il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, il sindaco, Giorgio Orsoni».

Per il Comitato, «le decisioni vanno prese dai cittadini, alla fine di un percorso democratico e partecipato». Si dice peraltro contrario alle proposte sul tavolo in questi giorni – lo scavo del canale Contorta Sant’Angelo e la Marittima 2 a Pellestrina, nei cantieri del Mose a Malamocco – «perchè incrementano anzichè ridurre il crocierismo, perchè devastano la laguna e portano il Canale dei Petroli nel cuore della città, perchè mantengono in laguna e a Venezia tutte le criticità, perchè scommettiamo che nella parte almeno di Malamocco sono fumo negli occhi».

«Trevisanato è sicuramente contrario perchè vuole invece che le cose restino come stanno, ma pazienza – spiega Silvio Testa, portavoce del Comitato – un pezzo di strada possiamo farla assieme». Testa si dice contento che si facciano studi seri, autorevoli, credibili su tutti gli aspetti della portualità, «a cominciare da una bella analisi dei costi e dei benefici del crocierismo, mettendo nel conto come mai è stato fatto finora i danni ambientali, sanitari, sociali, sulla morfologia lagunare e sulla struttura della città della presenza delle grandi navi».