Moana60 naviga verso Creta tra solidarietà ricerca storica e sostenibilità

A bordo anche alcuni ragazzi ipovedenti impegnati nella registrazione dei suoni del mare

Un’esperienza totale. Un’avventura che riempie d’aria i polmoni e soprattutto il cuore di immagini, suoni e sensazioni grazie al mare. Moana60, la barca portabandiera dell’Altovicentino e patrocinata da Assonautica Italiana, è in viaggio tra le onde e naviga tra storia, arte e cultura per concludere la prima tappa del percorso triennale denominato Moana60 Spirit of Lab.

L’11 giugno scorso la barca è partita da Venezia, destinazione Creta, con un bagaglio di iniziative proposte a bordo del Moana e a terra, alla ricerca di fortezze, castelli e mulini in stile veneziano; un viaggio sempre sulle orme della Serenissima.

Quindici settimane per mare, da Venezia a Creta, toccando la Croazia, il Montenegro, l’Albania, le Isole Greche del Mare Ionio. Una rotta pensata e studiata per sviluppare nel modo migliore tutta una serie di attività tra cui quella, particolarmente emozionante, con alcuni ragazzi ipovedenti a Zara. “È stata una settimana intensa, dedicata alla solidarietà. A bordo del Moana c’erano quattro ragazzi e tre accompagnatori – spiega Nicola Pino, cofondatore di Moana60 Spirit of Community A.P.S -. Abbiamo navigato a vela per tre giorni, con l’idrofono di bordo abbiamo registrato i suoni del mare facendo raccontare ai ragazzi ciò che avevano sentito; per tre di loro c’è stato il battesimo del mare con l’immersione subacquea, accompagnati da Paolo Costa, responsabile della sezione Spirit of Solidarity di Moana60. A terra, abbiamo dedicato un’intera giornata alla scoperta dell’organo marino di Zara e visitato due basiliche veneziane proseguendo anche sul fronte della ricerca storica”.

Tra le altre attività svolte, quella rivolta all’educazione ambientale a metà giugno: protagonisti alcuni giovani che sono stati ospiti dell’area marina protetta di Miramare, hanno svolto attività di snorkeling e visitato il centro di interpretazione ambientale BioMa; il giovane equipaggio ha potuto salire a bordo della nave rompighiaccio di ricerca Laura Bassi, rientrata da una missione in Antartide.

Moana60 ha svolto attività di monitoraggio dei nidi delle tartarughe, in Albania, e la pulizia delle spiagge. Nelle isole greche del mar Ionio, la ricerca storica è proseguita a Corfù, l’antica Kòrkyra, dominata dai veneziani, ricca di storia e cultura; e poi a Lefkada, Cefalonia e Zante, con la visita al castello di Bochali, terminato dai veneziani nel 1646 ma danneggiato dai numerosi terremoti.

Sul Moana si sono alternati diversi equipaggi e a bordo è proseguita la raccolta dei dati in collaborazione con l’Ogs (Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) e la fotoidentificazione dei cetacei: un laboratorio itinerante ricco di scoperte e insegnamenti. Una cinquantina le persone imbarcate finora tra soci, amici, simpatizzanti e attivisti. Il viaggio si concluderà a fine settembre.

Moana60 gode anche del patrocinio della Regione Veneto e collabora con l’Associazione Italiana Ciechi e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS.