NAVE INCAGLIATA A DUE MIGLIA DALLE COSTE PUGLIESI

Un’altra nave turca, dopo la Hanife Ana nel febbraio 2006 ed un cargo nel luglio 2007, si è incagliata nella notte tra il 6 e il 7 marzo, a due miglia dalla costa nella marina di Ugento. La Marti Pride, questo il nome della nave di 90 metri con stazza di 2.700 ton, era partita dal porto di Otranto dove aveva caricato 153 container, ed era diretta in Albania a Durazzo. Ha destato preoccupazione, in particolare, la presenza a bordo di 5 di loro contenenti prodotti chimici classificati come “sostanze pericolose”. La Procura di Lecce ha avviato un procedimento di indagine nei confronti del capitano per “violazione delle leggi per la difesa del mare”, mentre la Capitaneria di Porto ha eseguito una serie di procedure per mettere in sicurezza il carico. Operazioni rese però impossibile dalle condizioni del mare forza 6; gli 11 uomini dell’equipaggio sono rimasti a bordo e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Taranto hanno solo potuto ispezionare la chiglia, per verificare che non ci fosse fuoriuscita di carburante o danni ulteriori. E’ fallito l’intervento dei due battelli antinquinamento inviati dal Ministero dell’Ambiente, partiti da Crotone e da Corigliano Calabro. Per procedere alle azioni di disincagliamento sarà comunque sufficiente “trainare” la nave lontano dal fondale composto da sabbia e roccia friabile, che non dovrebbe creare alcun problema alla struttura del cargo. Nel frattempo si è appreso che la sostanza pericolosa presente a bordo, proveniente dalla Cina, è esafluoroalluminato di trisodio, chiamata comunemente criolite.

Salvatore Carruezzo