Regione Sardegna: risorse da Ue per ‘Pescatori ecologici’

Assessore Murgia: “premiare chi tutela l’ambiente”

“È un intervento necessario – spiega l’assessore Murgia – per salvaguardare l’ecosistema marino individuando un nuovo ruolo per le imprese della pesca che operano nel totale rispetto dell’ambiente. I costi per lo smaltimento dei rifiuti, trasporto e conferimento, non possono però gravare solo sui conti dei nostri pescatori.”

Cagliari– Il Governo si impegni a sollecitare all’Unione europea misure urgenti a favore dei “pescatori ecologici”, che ripuliscono il mare dalla plastica e da tutti i tipi di rifiuti inquinanti. È quanto prevede un ordine del giorno approvato dalla Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni che si è riunita ieri a Mazara del Vallo (Trapani). Il documento, proposto dalla Regione Sicilia, è stato pienamente condiviso da Sardegna (presente all’incontro con l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia), Veneto e Molise.

“È un intervento necessario – spiega l’assessore Murgia – per salvaguardare l’ecosistema marino individuando un nuovo ruolo per le imprese della pesca che operano nel totale rispetto dell’ambiente. I costi per lo smaltimento dei rifiuti, trasporto e conferimento, non possono però gravare solo sui conti dei nostri pescatori. E l’Europa si deve far carico, con la nuova programmazione comunitaria, di premiare con adeguate forme di compensazione chi si comporta da vera e propria ‘sentinella del mare’ contribuendo a tutelare una risorsa ambientale preziosa”.

L’esponente della Giunta Solinas si è anche attivata con l’assessore dell’Agricoltura della Regione Sicilia, Edy Bandiera, chiedendo interventi per evitare l’impoverimento delle risorse marine nelle acque sarde provocato dalle imbarcazioni provenienti dalle marinerie siciliane. “Ho chiesto – conclude Gabriella Murgia – di sollecitare un maggiore coordinamento tra le autorità marittime preposte al controllo perché vengano rispettati i previsti periodi di riposo e di valutare congiuntamente una revisione delle norme che garantisca una minore conflittualità con le imbarcazioni a strascico locali e una maggiore tutela delle risorse condivise”.