EMSA quantifica l’impatto del Covid-19 sullo shipping Ue

Lisbona. Dopo gli annunci di aperture e di ripresa alla vita ‘quasi normale’, molti paesi tirano bilanci non confortanti sulla crisi economica consequenziale, dopo quasi due anni di pandemia globale. Molte agenzie di rating sono impegnate a rappresentare l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla navigazione globale nell’ultimo anno 2020 e sulla capacità dei porti a movimentare merci.
L’Agenzia Europea perla Sicurezza Marittima (EMSA), invece, ha deciso di condurre la prima revisione completa per quantificare l’impatto della pandemia.


Il rapporto dell’EMSA si basa su una revisione dei dati disponibili, compresi i volumi e il tipo di commercio, i noli di merci, i dati sul traffico marittimo e altri indicatori dello shipping europeo.
Le restrizioni dei viaggi e la riduzione del commercio, dovute ai vari block-down attuati da molti paesi nel 2020, hanno portato una flessione al commercio generale dovuta essenzialmente all’impatto pandemico; flessione che l’EMSA riferisce dovuta al fatto che la pandemia ha avuto un impatto maggiore sulle modalità di trasporto come quella aereo, stradale e ferroviaria.


Al contrario, la quota del commercio mondiale, trasportato via mare, è aumentata del 3% nel 2020 fino all’88%, poiché i caricatori hanno preferito tale modalità per spostare le loro merci e cercando di mantenere stabile l’offerta della modalità marittima per stare al passo con le mutevoli esigenze dei consumatori.
“Il trasporto marittimo ha dimostrato la sua resilienza nel corso della pandemia, mantenendo aperte le linee di rifornimento vitali mentre il mondo è andato in blocco”, ha affermato Ms Maja Markovčić Kostelac, direttore esecutivo dell’EMSA.


“Il nostro rapporto mostra per la prima volta l’impatto che la crisi Covid-19 ha avuto sul trasporto marittimo nell’Ue e speriamo che informi gli sforzi sostenuti dal settore per tutte le decisioni politiche, per garantire una piena ripresa per questo settore vitale”- ha continuato il direttore dell’EMSA -.


Secondo l’EMSA, l’Ue rappresenta circa un quinto di tutto il commercio marittimo mondiale, con una nave su cinque in tutto il mondo che batte bandiera di un membro dell’Ue. Tuttavia, nonostante il numero di navi gestite da società dell’Ue, il rapporto evidenzia che il traffico marittimo complessivo dell’Ue è diminuito del 10,2 % nel 2020.
Sostanzialmente, l’Unione europea è stata colpita dalla pandemia più pesantemente rispetto ad altre parti del globo. Il commercio marittimo dell’Ue è diminuito del 9,3% nel 2020, un calo maggiore rispetto alla media globale del 3,6%.
L’EMSA riferisce, ancora nel suo rapporto, che tale calo è stato equivalente a una perdita di circa 226 milioni di tonnellate di scambi movimentati dai porti dell’Ue.


“Il Covid-19 ha causato profonde fermate a caricatori, noleggiatori, armatori, equipaggi, personale di terra e porti europei, nonché ai nostri modelli commerciali e catene di approvvigionamento più ampi”, ha affermato il Commissario europeo per i trasporti, Adina Vălean.”
“Mentre concentriamo i nostri sforzi sulla ricostruzione post-pandemia migliore – rileva il Commissario – è essenziale per noi avere un quadro completo dell’impatto della crisi sui settori strategici come il trasporto marittimo, in modo da guidare le nostre politiche e gettare le basi per una piena e sostenibile ripresa.”


Tutti i segmenti principali della navigazione commerciale sono stati colpiti dalla pandemia nel 2020. I viaggi di navi tra cui portarinfuse, chimichiere, portacontainer e petroliere sono diminuiti di circa il 5%.
Le navi da crociera e passeggeri, ovviamente, sono state le più colpite, con l’EMSA che ha riferito che il traffico è diminuito degli ottantasei percento nel 2020 rispetto all’anno precedente. Sulla base di un’analisi dei dati doganali, il calo più significativo dei volumi del commercio marittimo è stato quello delle importazioni nell’Ue da paesi terzi, diminuite del 12,2 percento nel 2020.


Anche il commercio marittimo tra gli Stati membri dell’Ue ha risentito della pandemia, diminuendo del 7,1%. Le esportazioni via mare dall’UE verso i paesi terzi hanno registrato una diminuzione inferiore del 4,3 per cento.
L’EMSA, conclude nel suo rapporto, che la situazione continua a evolversi e che gli effetti potrebbero essere a lungo termine. L’aspetto che avrà la navigazione dopo il Covid-19 non è chiaro, tuttavia, l’EMSA ritiene che i dati forniscano gli strumenti per analizzare l’impatto della pandemia su determinate attività dello shipping europeo e assistere l’Ue, le amministrazioni marittime e l’industria marittima nel determinare una strategia di ripresa per superare la crisi economica che l’Europa sta affrontando.

Abele Carruezzo