Il Senato degli Stati Uniti approva l’Act di riforma della navigazione marittima

Washington. Dopo l’iter in Commissione per il Commercio, la Scienza e i Trasporti, il Senato degli Stati Uniti ha approvato, ieri, all’unanimità il disegno di legge per migliorare il controllo della navigazione marittima; passo importante per il cluster marittimo che aiuterà ad alleviare gli arretrati delle esportazioni.

L’Ocean Shipping Reform Act approvato rafforza l’Autorità investigativa della Federal Maritime Commission (FMC), l’Agenzia statunitense che sovrintende al trasporto marittimo, e aumenterebbe la trasparenza delle pratiche del settore. Avevamo riferito in merito più diffusamente nell’articolo del 23 marzo scorso.

Per il Senato degli Stati Uniti, questa nuova legge ridurrà i costi per il popolo americano; riforma le pratiche di spedizione sleali che danneggiano le esportazioni e soprattutto i consumatori.
Ogni singolo giorno in cui le merci restano inattive nei porti, costa sempre più denaro ai produttori.

La nuova riforma vieterebbe ai vettori marittimi e compagnie di navigazione di ridurre senza motivo le opportunità per le esportazioni statunitensi che sarebbero determinate dalla FMC.

Per i vettori marittimi, ora, è obbligatorio riferire all’FMC, ogni trimestre di calendario, ‘sul tonnellaggio totale di import/export’che effettuano in un porto statunitense.
Questo consentirebbe alla FMC di avviare indagini sulle pratiche commerciali dei vettori oceanici e di comminare misure/penali se necessario.

Infatti, in questo periodo, dopo i due anni di pandemia e ora la guerra di Russia contro l’Ucraina, la congestione nei porti e l’aumento dei costi di spedizione pongono sfide uniche per gli esportatori statunitensi, che hanno visto il prezzo dei container aumentare di quattro volte in soli due anni, aumentando i costi per i consumatori e danneggiando le attività commerciali.

L’Ocean Shipping Reform Act, approvato dal Senato americano renderebbe più difficile per i vettori marittimi rifiutare, senza motivo, merci pronte sui piazzali per essere esportate nei porti degli Stati Uniti.
Esperti sono convinti che saranno risolti i ‘colli di bottiglia’ verificatosi nei porti statunitensi.
Per la National Retail Federation le importazioni nei principali porti di container al dettaglio degli Stati Uniti, in questo mese, dovrebbero raggiungere livelli quasi record questa primavera e se l’estate, con l’aumento della domanda dei consumatori, non creerà ulteriori problemi alla catena di approvvigionamento evitando la congestione dei porti.

Abele Carruezzo