UK Chamber of Shipping chiede l’alimentazione a terra obbligatoria

La nuova connessione elettrica ‘shore power’ per il terminal crociere del Porto di Southampton (Associated British Ports)

Londra. La UK Chamber of Shipping chiede al Governo britannico di istituire requisiti obbligatori per l’installazione e l’utilizzo dell’energia elettrica da terra nei porti marittimi della nazione, c.d. sistemi di cold-ironing.

La Camera ha adottato l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, il doppio dell’attuale livello di ambizione dell’IMO. Vuole vedere il sistema del trasporto marittimo britannico accelerare i suoi sforzi di decarbonizzazione, per includere l’adozione diffusa dell’energia elettrica da terra nei porti del Regno Unito entro il 2030. Implementando e richiedendo l’uso dell’energia elettrica da terra, il Governo britannico potrebbe ridurre le emissioni dei generatori di bordo e fornire le infrastrutture necessarie per la carica della nave elettrica a batteria.

Al momento, solo due porti in Gran Bretagna – Orkney e Southampton – sono attrezzati per l’alimentazione a terra.

Gli Stati Uniti, il Canada, la Germania, l’Italia, la Francia, la Norvegia, la Finlandia, la Danimarca e la Svezia ne hanno di più e la Cina ha ben 50 impianti di alimentazione a terra operativi.

“Il Regno Unito è indietro di 20 anni con l’alimentazione elettrica a terra. Per recuperare il ritardo ora è necessario un quadro normativo chiaro e mirato per guidare l’adozione attraverso le nostre flotte e porti”, ha affermato Sarah Treseder, Ceo della Chamber of Shipping del Regno Unito.
“Il governo ha dimostrato di essere pronto a sostenere il nostro settore nello sviluppo di nuove soluzioni per la nostra transizione zero netto. Deve anche agire rapidamente per sostenere l’implementazione di soluzioni ecologiche come l’alimentazione da terra, che sono già provate, testate e affidabili”.

Gli armatori del Regno Unito riferiscono che l’assenza di infrastrutture elettriche da terra è l’ostacolo principale all’introduzione del cold-ironing sulle loro flotte. In un sondaggio, il 78% dei membri della Chamber of Shipping del Regno Unito ha affermato che la mancanza di infrastrutture a terra rimane l’ostacolo numero uno.

Il piano della Camera prevede di dare priorità ai settori con scali prevedibili e il massimo impatto ottenibile sulla riduzione delle emissioni, in particolare per le classi di navi che trascorrono lunghi periodi lungo la banchina. Ciò include navi portacontainer, navi passeggeri, rimorchiatori e OSV.

Oltre agli obiettivi obbligatori di alimentazione da terra per i porti, la Camera ha anche chiesto al Governo di fornire sostegno finanziario per infrastrutture e attrezzature di bordo, in modo simile agli investimenti del Regno Unito in punti di ricarica per auto elettriche. Ha inoltre raccomandato di istituire una sanzione per le navi che non utilizzano gli impianti di alimentazione a terra disponibili, indirizzando i proventi a un nuovo fondo che coprirebbe il costo di più impianti di alimentazione a terra.

Abele Carruezzo