UE: approvato piano per l’emergenza del gas

L’accordo prevede un taglio volontario (e in caso di emergenza obbligatorio) del 15% dei consumi nel periodo dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023. L’Italia e altri Paesi, secondo determinate regole, potranno contare su alcune esenzioni.

Bruxelles. Gli Stati dell’Ue hanno approvato il piano per l’emergenza del gas, che prevede un taglio volontario (e in caso di emergenza obbligatorio) del 15% dei consumi nel periodo dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023.

Una ‘benedizione’ alla proposta della Commissione Ue che i Ministri dell’Energia hanno però concesso solo dopo essersi garantiti una serie di deroghe che rischiano di svuotare tutto il piano.

Potranno contare sulle esenzioni i Paesi con poche interconnessioni (le isole, oltre a Spagna e Portogallo), quelli legati alla rete elettrica russa (i Baltici), quelli con capacità di export di gas (l’Italia), ma anche tutti quelli che dimostrano di usare il fossile per la produzione di energia elettrica, per alcune industrie critiche, ma anche per riempire gli stoccaggi che tornerebbero utili per la solidarietà in caso di stop di fornitura dalla Russia.

L’Ungheria si è detta contraria perchè ritiene il piano comunque ‘inapplicabile’, ma non ha potuto – questa volta – ricorrere al veto perchè per il via libera ‘basta’ la maggioranza qualificata.
“Solo le tre isole, Irlanda, Malta e Cipro, hanno la deroga per principio. Tutte le altre richieste di deroghe dovranno essere motivate e saranno valutate. Non sono automatiche”, ci tengono a precisare dalla Commissione.
Il messaggio principale è rivolto ovviamente al presidente russo, Vladimir Putin.

“Abbiamo dimostrato unità e solidarietà e che il suo tentativo di usare il gas per dividerci fallirà”, affermano i Ministri.
“L’approvazione di oggi è stata un passo decisivo contro la minaccia di Putin. Faremo tutto il necessario,usando il termine draghiano ‘whatever it takes’, per garantire la sicurezza di approvvigionamento e proteggere i nostri consumatori”, promette la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

Anche l’Italia potrà trarre vantaggio dalle esenzioni.
“Nel caso dell’Italia, come paese di passaggio del gas, il computo del taglio sarà diverso. Con i numeri e con le regole stabilite, sostanzialmente l’Italia dovrà risparmiare circa il 7% rispetto alla media del consumo di gas annuale negli ultimi cinque anni”, ha spiegato il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

In caso di emergenza però molto probabilmente l’Italia sarà chiamata a fornire parte dei propri stoccaggi, “ora al 70,5%”, ai Paesi più bisognosi. “Se sarà necessario, potremo liberare un po’ più di gas per quelli che sono meno interconnessi”, ha spiegato. L’obiettivo iniziale della Commissione era di risparmiare 45 miliardi di metri cubi, ma con tutte le deroghe in vigore probabilmente il risparmio si limiterà a ‘30 miliardi’. “è evidente che se non basta, bisognerà fare un po’ di più”, ha osservato Cingolani.

Le altre modifiche importanti rispetto al piano iniziale riguardano l’iter: la legge durerà solo un anno (e non due) e lo stato di allerta, che rende obbligatoria la riduzione, potrà essere approvato (su richiesta della Commissione o di almeno cinque Stati) solo dal Consiglio a maggioranza qualificata.

Nella riunione straordinaria dei Ministri dell’Energia, è stato toccato anche il tema del tetto al prezzo del gas, proposta tanto cara al Governo italiano, e la riforma del mercato dell’elettricità. Le proposte, ha assicurato la Commissaria all’Energia, Kadri Simson, saranno pronte per la discussione a ottobre.

Abele Carruezzo