Urto di navi: caso Olbia e gestione della sicurezza

Il sinistro-Non si è trattato di una collisione, ma di urto, il sinistro occorso alle navi della Grimaldi e della Tirrenia nel porto Isola Bianca di Olbia. La Cruise Bonaria della Grimaldi, in manovra di allontanamento dalla banchina, con condimeteomarine avverse e raffiche di vento oltre gli 80 km/h, e servita da un solo rimorchiatore, urta la nave Athara della Tirrenia ferma e ormeggiata alla banchina.

I danni sofferti dal traghetto della Tirrenia sono localizzati alla passerella fuoribordo e lungo l’aletta di manovra di sinistra con i finestroni rotti; non si sono registrati danni alle postazioni di comando in plancia, che dopo il dovuto controllo sono risultati efficienti con risultati positivi.

Le domande: il Comandante del porto può obbligare il secondo rimorchiatore per la sicurezza portuale e della navigazione, esonerando il comandante della nave e il pilota del porto? Ancora, chi decide di partire con condimeteomarine avverse il Comandante della nave o il Comandante d’armamento? Il safety management?

Considerazioni: Un sinistro, quando accade, si verifica sempre dopo la somma di tanti piccoli errori commessi prima. Stiamo dicendo che anche una manovra di disormeggio va pianificata nei minimi; non lasciarsi mai prendere dalle complementari di una logistica portuale, di banchina, di tempi imbarco se un parametro meteo-marino non risponde a delle condizioni standard. E’ chiaro che un secondo rimorchiatore comporta dei costi aggiuntivi che poi il Comandante della nave dovrà giustificare all’armatore. E ancora una volta sarà il Comandante della nave a pagarne spese conseguenze.

Safety Management-Oggi si parla tanto di “safety maturity”, o di piena sicurezza. Le compagnie di navigazione, come tutte le altre organizzazioni, utilizzano detto termine per valutare le loro prestazioni e la loro capacità a mantenere uno stato migliore/positivo di gestione della sicurezza. Gestire le proprie azioni e migliorare le procedure interne al fine di raggiungere livelli maturi della cultura della sicurezza, per salvaguardare la vita umana e l’ambiente.

I livelli principali per una gestione matura della safety (in questo caso si trattava di una manovra di disormeggio con cattive condizioni di mare e di vento e i traghetti ro-pax ne soffrono) sono: concentrarsi solo sulle soluzioni tecniche e con safety ripassare il film della manovra; prevenire il manifestarsi degli errori, quanti e quali, e ricordando sempre che sono più pericolosi piccoli errori e che la loro somma porta ad un errore grave.

Non credere che non accadano incidenti gravi perché la safety management è un valore importante dell’organizzazione di una compagnia che monitora continuamente le prestazioni di una nave; mentre il team bridge di una nave comprende che la salute e la sicurezza sono un aspetto critico del benessere. Gli strumenti di business per una compagnia di navigazione sono generalmente in contrasto con gli obiettivi una “navigazione” sicura, in tutte le sue fasi, e che non si limita alla sola conduzione di un vettore lungo un itinerario origine/destino, logisticamente approvato, poiché questo risponde più a una vision terrestre che marittima.

 

Abele Carruezzo