Moody’s declassa lo shipping

Stoccolma. Moody’s ha rivisto le sue prospettive per il settore marittimo internazionale passando da una valutazione ‘positiva’ a quella ‘stabile’ per i prossimi 12-18 mesi sulla scia dei massimi guadagni registrati nel 2021 da parte delle industrie dello shipping.
Si prevede, ancora, che gli utili saranno ‘notevolmente più alti’ rispetto ai livelli pre-Covid-19 nei prossimi 12 mesi.

Il rapporto ‘Shipping – Global: Prospettive 2022’, di Moody’s Investors Service, ipotizza cinque previsioni per le prospettive del settore dei trasporti marittimi per il 2022.
Prima: nel 2022, mentre i tassi dovrebbero essere elevati, si prevedono ‘massimi guadagni’ per lo shipping man mano che la domanda si stabilizza e le catene di approvvigionamento si completeranno.
Seconda: i fondamentali dovrebbero rimanere solidi: “Il nostro cambiamento di prospettiva è stato guidato da severi confronti con i dati attuali di flussi di cassa – come effetto/base – piuttosto che da un contesto economico in deterioramento”.

Terza: il mercato delle navi cisterna sta scendendo a valori minimi mai raggiunti. “Nonostante una prevista ripresa della domanda di petrolio, i tassi di noleggio rimangono a livelli molto bassi. La nostra aspettativa è che i guadagni siano scesi e che i prossimi 12 mesi mostreranno almeno uno sviluppo costante per le navi cisterna”, si afferma nell’analisi di Moody’s.

Quarta: condizioni forti potrebbero persistere poiché la domanda di beni e materie prime rimane elevata e ‘rimarrà robusta’ nel 2022. Detto questo, Moody’s ritiene che anche i tassi di crescita abbiano ‘molto probabilmente’ raggiunto il picco e inizieranno a rallentare il prossimo anno.

Quinta: la spesa in conto capitale continuerà ad aumentare. Ciò supporterà gli ordini continui per navi più nuove e più efficienti dal punto di vista energetico nel 2022, mentre le compagnie di navigazione si preparano per la graduale introduzione di normative/ambientali più stringenti a partire dal 2023 (Strategie IMO per la decarbonizzazione e normative UE sulle emissioni di CO2).

“I guadagni per i container e le navi portarinfuse secche sono a livelli record; tuttavia, prevediamo che gli utili diminuiranno rispetto al picco del 2021, ma rimarranno elevati”, ha affermato Daniel Harlid, vicepresidente – analista senior – di Moody’s e autore del rapporto.

Nella sua analisi degli ordini di navi, Moody’s prevede che la fornitura di nuove navi sarà limitata nel 2022, con domanda e offerta che saranno sostanzialmente in equilibrio il prossimo anno.
Prevede la flotta al 31 dicembre 2022 attestarsi a 972 milioni di portata lorda per le rinfuse secche, a 25,36 milioni di teu per i container e a 543 milioni di portata lorda per le navi cisterna. Ciò equivale a una crescita dell’offerta rispettivamente del 3%, 3% e 2% nei tre settori. Questo è controbilanciato da prospettive di crescita della domanda del 3%-5%, 3%-4% e 3%.

Considerando a loro volta i tre principali settori marittimi, la domanda di rinfuse secche dovrebbe rimanere elevata, sostenuta dalla continua forte domanda di materie prime come il minerale di ferro e il carbone. Moody’s osserva che nei primi nove mesi del 2021, la produzione mondiale di acciaio è aumentata del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, aumentando i tassi di noleggio. Qui, l’attuale portafoglio/ordini indica una nuova fornitura molto limitata nei prossimi tre anni, il che contribuirà a mantenere alte le tariffe di trasporto, afferma l’agenzia di rating Moody’s.

Per il trasporto di container, il titolo è che per il 2022 sono attese dinamiche di domanda/offerta favorevoli. Anche in questo caso, le consegne limitate di nuove navi nel 2022 contribuiranno a mantenere elevate le tariffe di nolo. Tuttavia, esiste un rischio di ribasso dovuto all’elevata quantità di nuovi ordini di navi effettuati negli ultimi 12 mesi.

‘Il 2023 e il 2024 vedranno un’elevata crescita dell’offerta’, osserva il rapporto di Moody’s. Nell’analisi della quota di mercato, l’analista ha affermato che i primi cinque vettori hanno quasi raddoppiato la loro quota di mercato, consolidamento che ha contribuito a stabilizzare il mercato.
Per quanto riguarda le navi cisterna, Moody’s prevede che la domanda sarà supportata dalle condizioni del mercato petrolifero: “Ci aspettiamo che la direzione delle condizioni commerciali per il petrolio greggio e le navi cisterna rimanga almeno piatta nel 2022, sostenuta dalla crescente domanda di petrolio”. Detto questo, si prevede che la domanda globale di petrolio continuerà a riprendersi dai minimi della pandemia del 2020.

“L’aumento della domanda di petrolio non si è tradotto in un miglioramento significativo nella direzione delle condizioni commerciali per i proprietari/armatori e gli operatori di navi cisterna nel contesto della continua espansione delle flotte. Tuttavia, l’attività di demolizione è aumentata con l’invecchiamento della flotta di grandi navi da trasporto greggio”, ha affermato il vice presidente di Moody’s. Le tariffe di nolo per le navi cisterna sono probabilmente ‘diminuite’, ma i segnali di miglioramento delle tariffe di noleggio ‘rimangono finora limitati’.

Infine, Moody’s ha considerato il panorama creditizio nel 2022 nella sua recensione. “Riteniamo che la spesa in conto capitale aumenterà in modo significativo durante l’attuale decennio poiché le compagnie di navigazione dovranno sostituire parte delle loro vecchie flotte per diventare più efficienti dal punto di vista energetico”, si afferma nel rapporto Moody’s. La caratteristica chiave è che gli investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica cresceranno nel tempo man mano che l’industria percorre obiettivi verso lo zero netto.

Abele Carruezzo