Il Regno Unito conferma che non assicurerà le navi che trasportano petrolio russo

Mosca si servirebbe di almeno 240 navi, di società con sede in Asia e Medio Oriente, per evitare le limitazioni sul greggio


Londra. In previsione dell’entrata in vigore dell’embargo al petrolio russo da parte dell’Unione Europea, il prossimo 5 dicembre, si sta formando una nuova flotta – ‘ombra’- nel mondo di petroliere pronte a trasportare il greggio che l’Ue smetterà di acquistare verso altre destinazioni; lo affermano alcune Agenzie di stampa internazionale.

Nonostante le importazioni europee siano diminuite, la quota sulle esportazioni russe, in questi ultimi cinque mesi, si è attestata in aumento a oltre 3 miliardi di barili al giorno di greggio; così come da febbraio è aumentata la quota di acquisti di greggio dei paesi asiatici, con compratori sconosciuti, con sede negli Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Singapore e Cipro. Il tutto per aggirare le sanzioni che impediscono alle navi di rifornirsi presso i porti russi.

Intanto, il Ministero del Tesoro del Regno Unito ha confermato che non consentirà a nessun assicuratore britannico di coprire le navi che trasportano petrolio russo dal 5 dicembre.

Entro il 5 dicembre, i proprietari di petroliere che battono qualsiasi bandiera dell’Unione Europea o che portano un’assicurazione P&I da un club dell’UE o del Regno Unito non possono più avere a bordo petrolio greggio originario della Russia, a meno che la Russia non abbia venduto il greggio all’acquirente a un limite di prezzo pattuito,come stabilito dai membri del G7.
Si prevede che gli Stati Uniti si uniranno al divieto assicurativo a breve, il che significa che oltre il 90% degli assicuratori mondiali eviterà il business delle petroliere legate alla Russia dal prossimo mese.

“Continuiamo a sostenere l’Ucraina di fronte alla barbara e illegale invasione di Putin”, ha affermato il Ministro delle Finanze britannico Jeremy Hunt, aggiungendo: “Abbiamo vietato l’importazione di petrolio russo nel Regno Unito e stiamo facendo buoni progressi per eliminarlo completamente. Questa nuova misura sicuramente non favorirà la macchina da guerra di Putin, rendendogli ancora più difficile approfittare della sua guerra illegale”.

La legislazione sul divieto delle petroliere che entrerà in vigore il 5 dicembre per il Regno Unito, il G7 e l’UE si applicherà inizialmente solo alle esportazioni di petrolio greggio, ma dal 5 febbraio sarà estesa ai prodotti raffinati.
Guardando al prossimo divieto delle petroliere, Samir Madani, co-fondatore di TankerTrackers.com, ha suggerito che il prezzo massimo in arrivo mirerà a portare più petrolio greggio russo sul mercato globale per combattere l’inflazione, limitando al contempo la quantità di profitto che Putin può utilizzare nella sua guerra contro l’Ucraina.


Madani prevede che gli acquirenti esistenti – Cina, India e Turchia – aumenteranno gli acquisti di greggio russo molto scontato e venderanno il prodotto raffinato in Occidente.

TankerTrackers.com è un servizio online indipendente che traccia e segnala le spedizioni di greggio in diversi punti di interesse geografici e geopolitici. Madani segue da anni le spedizioni di petrolio sanzionate ed è considerato uno dei massimi esperti mondiali di traffici illegali di petroliere.

“Questo incentivo finanziario renderà il price cap molto attraente e redditizio per gli importatori rimanenti, e anche se non si schierano ufficialmente con il price cap del G7, (Cina, India e Turchia) lo stanno, in effetti, facendo rispettare acquistando a un prezzo con sconto pieno”, ha scritto ieri Madani sul proprio sito.

Abele Carruezzo