Incontro del Propeller Club Port of Brindisi and Salento su un tema molto attuale: SI PUO’ANCORA VIVERE di MARE

“Osservare una nave che si allontana dalla banchina, il pilota del porto che l’accompagna per guadagnare il largo, i rimorchiatori che l’assistono per garantir Le sicurezza;
la distesa di mare in cui ci si imbarca e si naviga guidati dalle stelle naturale e artificiali; lo spazio di orientamento – ricerca del proprio ‘Oriri’ che poi è la ricerca dell’Altro e di se stessi;
l’orizzonte che varia le coordinate della mia ‘nau’e i ‘nautes’ nel loro percorso odologico, il portolanare da porto in porto, con il compasso delle rotte; e faccio fatica a mantenere la ‘drjcka’… allora si comprende che il marinaio/navigante ha un’anima sensibile e unica”.

Parole e scene nautiche espresse dal moderatore dell’incontro, Prof. Abele Carruezzo, Dir. Sc.co de “IL Nautilus”


Brindisi, salone dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico meridionale. L’incontro è organizzato con la preziosa collaborazione e il know-how dell’Associazione il “Popolo Granchio” di Molfetta, impegnata da diverso tempo nella tutela delle professioni marittime/marinare.

E’ stato un momento di intenti e proponimenti per affrontare il futuro del lavoro marittimo per i giovani, con una nuova visione capace di infrastrutture per una istruzione nautica e una formazione marittima per generare sviluppo e occupazione.
Il saluto e l’introduzione del Presidente Propeller Club Port of Brindisi, Dott.ssa Maria De Luca, ai tanti giovani presenti degli Istituti Secondari Superiori della Provincia di Brindisi, ha visto parole di speranza per le tanti professioni del mare che si stanno affacciando sullo scenario dello shipping moderno. Tutto il Propeller Club di Brindisi auspica in futuro per la Regione Puglia, la realizzazione di un’Accademia del Mare, nella sede Collegio Tommaseo di Brindisi, istituzione presente già in quasi tutte le altre regioni marittime d’Italia.

Il Comandante del Porto di Brindisi, Cap. Vasc. (CP) Fabrizio Coke, dopo la presentazione di un video illustrativo sulle performance moderne delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – nell’impegno della salvaguardia della vita umana in mare, ha illustrato la normativa per poter accedere alla professione del mare. Oggi a bordo di una nave non ci sono solo ufficiali di coperta e di macchina, ma tante altre figure che hanno a che a fare con l’ospitalità, l’alimentazione, le commissioni marittime e di agenzia/nave con relative hostess, come sulle passeggeri ed esperti della logistica sulle portacontainer e gli specialisti della chimica (una volta tankisti) su chimichiere e gasiere (il riferimento va ai nuovi combustibili).

“L’evoluzione che lo shipping internazionale sta attraversando e non mi riferisco solo alle mega ship container o passeggeri – ha detto il Dott. Luca Sisto, Direttore generale di Confitarma – un mercato che la logistica e le supply chain stanno portando ad una trasformazione territoriale che richiede sempre più la nostra presenza in campo internazionale, dove vengono elaborate le strategie marittime.
Il lavoro imposto da una transizione energetica, ecologica e digitale sta trasformando il lavoro marittimo/portuale in una professione del tutto innovativa, imponendo l’acquisizione di competenze adeguate al tempo stesso ‘ora per il futuro’.

Di innovazione tecnologica e informatizzazione diffusa operata a bordo delle navi e nelle imprese metalmeccaniche italiane ha parlato l’Ing. Corrado La Forgia, Vice Presidente Federmeccanica ed esperto del settore ‘Transizione Tecnologica ed Ecologica’che vede determinarsi una nuova grande trasformazione, definita ‘economia del sapere e del conoscere’. “Per questo, ha sottolineato, che si impone un nuovo modo di pensare e lavorare che richiede conoscenze e applicazioni trasversali ai tradizionali settori e mestieri. L’impresa intelligente, fondata sulla centralità della persona, sulle competenze distintive, sulla connettività e sull’appartenenza a filiere globali”.

Al Cap. Giuseppe Raguseo, per la Uil Trasporti, sono stati proposti argomenti impegnativi che impongono anche una nuova visione di sindacato marittimo e dei trasporti in generale.

Infatti, dopo la rottura fra le parti sociali, dovuta al DPR/231 pubblicato nell’estate del 2006, con l’Anagrafe nazionale della Gente di Mare (mai istituita) e con l’eliminazione del “turno particolare d’imbarco”, istituto che costituiva il principale strumento regolatore del mercato del lavoro marittimo, abbiamo assistito ad un rapporto difficile tra domanda ed offerta di lavoro marittimo: offerta insufficiente di figure di ufficiali con la minaccia di estinzione (tutti i diplomati nautici non vanno a navigare); lo sviluppo delle Autostrade del Mare richiamano nuove occupazioni mentre tra i giovani vi è crisi di vocazioni marittime; decremento di occupazione nella pesca dovuto ai limiti produttivi imposti dalla UE; mentre occorre ricambio generazionale e qualificazione professionale; nuovo mercato della nautica da diporto commerciale che promette interessanti sviluppi occupazionali, ma che vanno sostenute con politiche e strumenti operativi.

Un armatore o compagnia di navigazione, oggi, richiede per equipaggiare una nave di disporre di personale delle più alte competenze e di apparecchiature di bordo all’avanguardia.

Ci vuole la creatività e il talento di un ingegnere molfettese, eccellenza pugliese, con navi da crociera che solcheranno i Poli: parliamo dell’Ing. Leo Murolo, progettista navale V Ship.
“Il giusto connubio tra tecnologia e ambiente è già disponibile, ha detto Murolo, espressione della VShips, società monegasca, per cui Murolo è senior project manager, ovvero responsabile di progetti green”.

Ha spiegato ai giovani di navi compatibili con l’ambiente che utilizzano gli scarti alimentari per l’abbattimento dei gas di scarico dei motori e navigano con motori elettrici nelle aree sensibili, grazie a un sofisticato e innovativo sistema di accumulatori d’energia presente a bordo, altrettanto ecologico. “Attraversare i ghiacci dell’Artide e dell’Antartide, ha detto Murolo, godendosi lo spettacolo comodamente in nave da crociera, con annessi tutti i comfort, attraversando le nuove rotte navigabili, aperte dalla deglaciazione,oggi è possibile”.

La ‘nautica’, sia come dimensione culturale e sia come comparto industriale, sta cambiando e cambierà ancora molto nei prossimi anni, dalle filiere di processo alle filiere di prodotto, passando per i nuovi materiali impiegati in tutti i settori produttivi di un’imbarcazione.

“Nella nautica da diporto si va profilando un’attività commerciale, il cosiddetto “charter nautico” o noleggio in cui si configura del ‘lavoro marittimo’ nell’ambito degli equipaggi di imbarcazioni da diporto noleggiate”, ha detto il Presidente Distretto della Nautica della Regione Puglia, Dott. Giuseppe Danese.

“Piccole navi da crociera – e dei megayacht- ha sottolineato Danese, armati per proprio uso da facoltosi proprietari. In questo settore, sappiamo che è possibile trovare: imprese che operano nel noleggio, cioè con una flotta di proprietà che gestiscono imbarchi; broker che fanno intermediazione fra proprietari e soggetti intenzionati a noleggiare imbarcazioni.

È la conferma che, per assolvere il compito di ‘istruire e formare alla cultura del mare’, dobbiamo continuare a rivolgere il nostro massimo impegno verso gli Istituti Nautici e gli Istituti Professionali del Mare: è lì che troveremo la risposta più fattiva.

L’istruzione nautica dovrà corrispondere, con la maggiore coerenza possibile, alle tre tendenze in atto: Innovazione – Internazionalizzazione – Integrazione
La cultura nautica è il patrimonio fondamentale della nostra civiltà mediterranea ed occidentale.
L’insegnamento che si trae da questa giornata sia la conferma che il mare è ‘territorio dell’uomo’, al fine di esercitare meglio la sua attrazione presso i giovani.

Oggi il termine “territorio”, nella sua accezione corrente, piuttosto che riferirsi ai tradizionali attributi geo – amministrativi, si carica di una marcata connotazione socio-culturale.
Le società marittime dei terminal, le compagnie di navigazione, le imprese degli interporti e della logistica dovranno avere come obiettivo la centralità della persona, come un insieme di tecniche e strumenti innovativi per la valutazione, sviluppo e formazione del capitale umano, quale asset strategico aziendale.

Passare dall’istruzione alla formazione marittima e alla formazione marittima di eccellenza, dove la conoscenza, sapere e competenza sono le infrastrutture, immateriali fondamentali per essere flessibili sul mercato del lavoro.
Il Prof. Francesco Sansone, Presidente e CEO della Società Valore, studioso apprezzabile del pensiero agile, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e dei libri ‘Pensiero flessibile’e ‘Leadership responsabile’, è stato per i nostri giovani ‘faro’ di riflessioni importanti. Il Prof Sansone ha sperimento in quest’ultimi anni nuovi metodi di formazione dei manager aziendali con i famosi dedicati ‘Cenacolo di valore’. Egli ha posto ai nostri giovani una riflessione: quale ‘valore’ attribuire oggi al Mare ?
“Se prima la scelta di andar per mare – ha spiegato il Prof. Sansone- aveva una motivazione economica che permetteva al navigante di ‘scalare’ socialmente ed essere rispettato e poteva garantire un futuro alla propria famiglia, oggi, la motivazione è solo ‘culturale’; cioè cercare nuove conoscenze che il navigare dispone, nuovi popoli, nuove lingue e diverse etnie che saranno bagaglio culturale dei nostri giovani che andranno per mare; per cui i naviganti oggi hanno un fattore personale particolare che gli consentono di avere un piede a terra ed uno a mare, e meritano di essere invitati nel ‘cenacolo di valore’.

Passando alle conclusioni, il Contrammiraglio Com. te (CP) Vincenzo Leone, Direttore Marittimo della Puglia e Basilicata Ionica, ha parlato del lavoro a bordo delle navi del ‘team management’, se si vuole che il sistema funzioni; cioè non si riferisce all’atto della gestione da parte di un singolo, ma all’accettazione e alla consapevolezza da parte di ogni membro che ognuno di essi debba svolgere i ruoli assegnati. In un ottica tradizionale della marineria, in ambito della fisiologia e della psicologia del navigante, l’esperienza di bordo veniva ritenuta sufficiente per formare il carattere, la personalità del navigante a sostegno di un’arte nautica di alto livello, quale necessaria garanzia professionale e sociale di svolgere il proprio compito. Oggi il comandante, il capitano deve avere un’intelligenza analitica, pratica e creativa. Infine, ha fatto cenno sulla semplificazione delle procedure di stipulazione delle convenzioni di arruolamento del personale marittimo, previste dal Cod. Nav., argomenti che richiedono una re-visitazione del Codice della Navigazione, e soprattutto aggiornare gli standard IMO/ STCW.

Infine, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico meridionale, Prof Ugo Patroni Griffi, nel chiudere l’incontro, ha parlato di una istruzione e di centri della formazione marittima professionale pugliese di eccellenza nel mondo necessarie per la crescita economica:
aumenta il capitale umano incorporato nella forza lavoro (effetti positivi sulla produttività); aumenta la capacità innovativa dell’economia, la produzione e diffusione di nuove conoscenze sulle nuove tecnologie, prodotti e processi promovendo crescita economica e facilita la diffusione e trasmissione di conoscenze.

“Anche la legge 84/94- ha detto il Presidente Patroni Griffi- individua in tema della formazione della manodopera e di sicurezza nelle operazioni portuali specifiche competenze. La portualità, la navigazione e la nautica costituiscono una importante occasione di sviluppo economico ed occupazionale delle nostre regioni e non: gestione dell’ambiente negli ambiti portuali; intermodalità e logistica; accoglienza e gestione dei passeggeri; attività turistiche; procedure ordinarie di soccorso in situazione d’emergenza e servizi informatici ed informatizzati-network”.

Per questo, occorre garantire piani di decarbonizzazione, per una transizione giusta, tenendone pienamente conto del crescente bisogno di competenze da parte dell’industria marittima e sostenere la sua transizione verde.

Al termine della serata, il Propeller Club Port di Brindisi ha invitato tutti i presenti al ‘brindisi’ di augurio natalizio. Il menù di saluto è stato realizzato dagli alunni delle quinte classi dell’Istituto Professionale Alberghiero di Brindisi, mentre l’augurio dai corsisti all’ITS Turismo ‘Operatori dell’alimentazione’ per Costa Crociere organizzato dalla Regione Puglia.

Redazione Il Nautilus

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