I Marittimi liberati dal presente devono guardare al futuro grazie ad IMAT

Il compasso delle rotte indica il cambiamento del futuro

Castel Volturno (Caserta)-Giornata interessante presso l’IMAT (Italian Maritime Academy Technologies) per ILNAUTILUS su un tema attualissimo come quello della formazione professionale marittima d’eccellenza in Italia.

Oggi, coniugare un continuo aggiornamento sulle nuove competenze con le tecnologie più avanzate in materia di formazione per il settore marittimo, significa applicare una didattica con moderni simulatori di navigazione all’avanguardia nel settore.
In questo contesto, i Centri di Formazione professionale marittima, e l‘IMAT in prima fila, sono impegnati a fornire un servizio formativo aggiornato a marittimi e Compagnie di navigazione.

In particolar modo l’Academy, rileva nel 2013 il Grand Hotel Pinetamare, struttura da 165 stanze, dotata di grandi spazi esterni, che viene sottoposta ad una radicale ristrutturazione. È da questa operazione che vengono ricavate le circa quaranta aule che ospitano un sistema integrato di simulatori sempre più complesso, oltre tutti i servizi alberghieri per i corsisti, compreso un ristorante e un servizio di logistica gratuito da e per il centro di Napoli.

Il training center vanta tra i propri clienti le maggiori Compagnie di navigazione italiane ed internazionali, e oltre 50 tra associazioni, enti, Istituti, Istituti tecnico superiori (ITS) e ITLN che svolgono i programmi di alternanza scuola/lavoro presso la sede di Castel Volturno.
L’Academy conta oggi uno dei più grandi Simulation Complex del mondo, equipaggiati con 12 differenti simulatori per Bridge, ECR, Switchboards, Engineering Workshop, fatto su misura per le operazioni navali (234 Working Station in totale); la più avanzata area antincendio a livello europeo; la prima piattaforma per la gestione dei mezzi di salvataggio – Marittimo Abilitato ai Mezzi di Salvataggio (MAMS) e Marittimo Abilitato ai Mezzi di Emergenza Veloci (MABEV).

Primo centro per numero di marittimi italiani formati IMAT è accreditato da Maricogecap per tutti i corsi Standards of Training, Certification and Watchkeeping for Seafarers (STCW), dal Ministero della Salute in convenzione con l’Azienda Ospedaliera Cardarelli, per i corsi in sede di ‘medical care e first aid’, dal Ministero dello Sviluppo Economico per i corsi ‘Global Maritime Distress Safety System’ e dalla Regione Campania come Ente di Formazione.

Primo ente italiano ad effettuare la formazione attinente il Polar Code, IMAT ha ottenuto nel 2019 anche l’autorizzazione per l’addestramento per il personale marittimo in servizio su navi soggette al Codice IGF (International Code of safety for ships using gases or other low flah-point fuels) – Gas Naturale Liquefatto.

Il problema della formazione intellettuale e professionale degli Ufficiali di Marina Mercantile viene denominato e riconosciuto in tutto il mondo, sia a livello informale sia a livello istituzionale, con l’espressione Maritime Education and Training (MET). Il sistema formativo indica la preparazione necessaria a gestire le attività, sia di bordo sia di terra, nel campo dello shipping, sotto la vigilanza IMO.
In un mercato di assunzione e selezione degli equipaggi, sempre più globale, il fattore umano diventa un elemento delicato nella catena del sistema di esercizio della nave.

Autorevoli studi EMSA (European Maritime Safety Agency) suggeriscono di migliorare i programmi di studio, la qualità delle conoscenze nel settore delle professioni marittime e favorire la diffusione delle best practices nelle attività dei Centri di Formazione e di lavoro a bordo. Le soluzioni migliori e più economiche vanno sempre ricercate nella valorizzazione del patrimonio delle migliori esperienze con ragionevoli aperture e innovazioni per favorire quei necessari e opportuni adattamenti ad una realtà in continua evoluzione.

 L’arte nautica, con tutti i mezzi e gli ausili oggi disponibili, nella conduzione del mezzo, degli apparati di propulsione, della produzione e gestione dell’energia rimane sempre il fondamento qualificante di una attività professionale; la nave oltre che sotto il suo aspetto ‘statico’ di bene materiale, va considerata sotto l’aspetto ‘dinamico’ di un tutt’uno atto a contenere in sé un insieme di persone accomunate da un unico scopo, che la Dottrina definisce e qualifica ‘comunità viaggiante’.
Il continuo progresso della tecnica arricchisce mezzi e sistemi a disposizione del comandante e del direttore di macchina conferendo contenuti e fisionomia diversi al ‘governo’ dell’insieme ‘nave’.

Una giornata di mare vista da IMAT

Il mondo dello shipping sta andando verso nuovi campi applicativi: “Knowledge Management”, organizzazione e gestione della conoscenza. Una formazione marittima – solo burocratica e generalista – anche se soddisfa la certificazione ministeriale dei trasporti, logistica e della conduzione del mezzo nautico, non è sufficiente per utilizzare e/o integrare le tecnologie digitali per una moderna “sea safety”. Oggi, sebbene la passione per il mare non sia tramontata, le cose non stanno più così: occorre saper nuotare nel mare della conoscenza se effettivamente si vuole costruire una competenza nelle funzioni/operative che costituiscono un viaggio di una nave.

La nave, immersa in una industria e filiera delle spedizioni, con la digitalizzazione dei metodi di costruzione navale si sta modificando il rapporto con il lavoro nelle fabbriche e in particolare a bordo di una nave. E’ una rivoluzione sociale prima che tecnologica: i robot, i sensori, e tutti i sistemi di controllo delle variabili indipendenti/dipendenti della conduzione del mezzo, sono tutti collegati in rete alla cloud, lasciando poco spazio all’umano. Al di là dei vantaggi per l’intero shipping e del sistema dei trasporti marittimi, una complessa digitalizzazione del bridge di comando di una nave e di una engine room andrà a modificare il nostro rapporto con il lavoro.

Come più volte abbiamo scritto da queste pagine, stiamo entrando in una nuova era con l’arrivo della vera ‘e-Navigation’, (enhance-Navigation) da quando sull’orizzonte si è affacciata la prima la carta elettronica. E come con ogni altro progresso nella Scienza delle Navigazione, dall’arrivo del radar, i vantaggi del ‘nuovo’ portano con sé cautele che devono essere prese in considerazione se non volgiamo compromettere il concetto di safety at sea.

Basta con la tendenza crescente di oggi, che per misurare la competenza dei marittimi sono necessarie solo competenze amministrative ed elettroniche, perché questo può mascherare scarse prestazioni quando è richiesta una navigazione di base. Le situazioni di routine possono trasformarsi in emergenze molto rapidamente. La navigazione elettronica non è un concetto statico, il suo sviluppo sarà continuo man mano che le esigenze degli utenti si evolvono e la tecnologia si sviluppa.

Imat è composto anche da manager come: Diego Esposito (technical manager), Modestino Manfredi (Imat training coordinator manager), Vincenzo Lo Pinto (quality manager), Aniello Mazzella (maritime representative & Csm manager), Giovanna Giovanditti (domestic & foreign accreditation manager).

Oltre all’attività svolta in Italia, Imat è un centro di formazione riconosciuto anche da altre bandiere (Bahamas e Malta) e istituzioni estere (The Nautical Institute) e aderisce ad associazioni come Confitarma, Assarmatori e Intertanko.

Salvatore Carruezzo

Intervista al direttore e fondatore dell’IMAT

Capitano Rosario Trapanese(Domande del collega del Corriere Marittimo)

https://fb.watch/h-GCpIB7cz/

Intervista all’amministratore unico Erminia Della Monica
(Domande del collega del Corriere Marittimo)

https://fb.watch/h-GFoT7_Ow/