Ancora sulla questione Euronav – Frontline

Euronav cerca un arbitrato di emergenza.

Bruxelles. La società petroliera belga Euronav ha informato gli azionisti di aver presentato una richiesta di arbitrato d’urgenza in relazione alla risoluzione da parte di Frontline del loro accordo definitivo di unione.

La richiesta arriva mentre Euronav sta cercando di sospendere la risoluzione nel tentativo di far passare l’accordo. Accusa Frontline di ‘azione unilaterale’ che ‘non ha basi’ secondo i termini dell’accordo combinato firmato a luglio. Frontline sostiene che era nei suoi diritti rescindere l’accordo.

L’unione avrebbe creato il più grande proprietario e operatore di petroliere quotate in borsa al mondo con una capitalizzazione di mercato di oltre 6 miliardi di dollari e 146 navi, di cui 68 VLCC, 56 Suezmax, 20 LR2/Aframax e 2 navi FSO.

“Euronav ribadisce la sua determinazione secondo cui l’azione unilaterale di Frontline nel perseguire la risoluzione dell’accordo non ha alcun fondamento secondo i termini dell’accordo stesso e che Frontline non è riuscita a fornire una motivazione soddisfacente per la sua decisione di perseguire la risoluzione”, ha affermato Euronav in una dichiarazione di ieri mercoledì.

“Dopo attenta considerazione, il Consiglio di Sorveglianza, interamente composto da amministratori indipendenti, ha ritenuto che questa decisione sia a vantaggio aziendale di Euronav”.

Frontline ha rilasciato una dichiarazione in cui “conferma ancora una volta che la sua decisione di risolvere l’accordo era del tutto legittima”.

L’ultima azione arriva dopo che il miliardario norvegese John Fredriksen, che controlla Frontline, ha aumentato la sua partecipazione in Euronav al 20,31% attraverso Famatown Finance Limited, che è indirettamente controllata da trust depositati da Fredriksen a beneficio della sua famiglia.

Euronav ha affermato che la richiesta di arbitrato di emergenza è presa come “misura precauzionale” in vista dell’aumento della partecipazione di Fredriksen nella società che potrebbe qualificarlo, attraverso varie entità nella sua orbita, come parte correlata.

Martedì scorso, il maggiore azionista di Euronav, la Compagnie Maritime Belge (CMB) controllata dalla famiglia Saverys, che controlla oltre il 25% di Euronav e ha cercato di annullare la fusione, ha chiesto di convocare un’assemblea generale degli azionisti durante la quale CMB cercherà di sostituire l’attuale Consiglio di Vigilanza di Euronav con membri di sua scelta.

Secondo la legge belga, la riunione deve aver luogo entro tre settimane. L’accordo definitivo dell’unione concordato nel luglio 2021 prevedeva un’operazione stock-for-stock con un rapporto di cambio di 1,45 azioni Frontline per ogni 1 azione Euronav, dove Frontline sarebbe stata la società madre ed Euronav una controllata di maggioranza.

Abele Carruezzo