Rafforzare la protezione delle infrastrutture marittime critiche dell’Europa

infrastrutture marittime

Bruxelles. L’esplosione del gasdotto Nord Stream è stata un ‘campanello d’allarme’ per l’Europa, che ha portato molti paesi ad affrettarsi per migliorare la sicurezza dei gasdotti sottomarini e dei cavi di comunicazione altamente vulnerabili.

Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), nel dicembre 2022, ha formulato il parere d’iniziativa alla Commissione UE al fine di prendere atto della mancanza di azioni strategiche settoriali a sostegno delle sfide e delle esigenze del settore delle Tecnologie Marittime (TM) e di presentare proposte concrete di azione immediata per rafforzare la resilienza e l’autonomia strategica dell’Europa in campo marittimo e per recuperare la sua competitività a livello globale.

Il CESE chiede che le TM siano considerate un settore strategico dell’UE e che le relative attività siano qualificate quanto prima come ‘infrastrutture critiche’, e invoca una strategia per l’industria marittima e risorse specifiche sufficienti per i servizi della Commissione europea. Una strategia marittima europea sostenibile deve tenere conto e rivalutare la proprietà dei porti europei e di altre infrastrutture critiche correlate.

Il settore europeo delle TM costituisce una pietra miliare per la difesa e la sorveglianza dell’UE, per il trasporto di merci, energia e passeggeri e per il conseguimento degli obiettivi politici dell’UE in termini di Green Deal europeo ed economia blu.

Il 15 febbraio 2023 il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha annunciato la creazione di una cellula di coordinamento delle infrastrutture sottomarine critiche presso il quartier generale della NATO per proteggere le infrastrutture sottomarine critiche, rilevando che ulteriori misure saranno finalizzate al prossimo vertice programmato a Vilnius l’11-12 luglio 2023.

La Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza hanno adottato, in questo mese, una comunicazione congiunta su una strategia per la sicurezza marittima dell’Unione europea rafforzata, volta a garantire un uso pacifico dei mari e a proteggere il settore marittimo da nuove minacce, e un piano d’azione aggiornato che attuerà la strategia.

La nuova strategia per la sicurezza marittima rappresenta un’opportunità per promuovere soluzioni sostenibili alle molteplici questioni di sicurezza marittima che l’Ue e la comunità internazionale si trovano ad affrontare, ma anche un’opportunità per rafforzare il ruolo e la credibilità dell’Ue a livello internazionale. Infatti, i recenti sviluppi geopolitici, come l’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, manifestano la necessità per l’Ue di rafforzare la propria sicurezza e potenziare la capacità di agire non solo sul proprio territorio e nelle proprie acque, ma anche nei Paesi vicini e oltre.

Il nuovo piano strategico per la sicurezza marittima prevede sei obiettivi strategici: – intensificazione delle attività in mare; – organizzazione di esercitazioni navali a livello europeo; – organizzazione di operazioni di guardia costiera nei bacini marittimi europei; – designazione di nuove zone marittime di interesse; – rafforzare il coordinamento dei mezzi navali e aerei degli Stati membri presenti; – rafforzare le ispezioni di sicurezza nei porti europei.

Ancora, la nuova strategia per la sicurezza marittima sostiene una migliore cooperazione con i partner; nello specifico, l’approfondimento della cooperazione Ue-Nato e l’intensificazione della cooperazione con tutti i partner internazionali per sostenere l’ordine in mare basato sul rispetto delle norme, in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare.

Consapevoli che la ‘dimensione marittima’ è l’elemento fondamentale dell’autonomia strategica dell’Ue, poiché la prosperità dell’Unione europea e dei suoi Stati membri dipende dalle attività dell’economia blu e dagli interessi in mare, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea, Josep Borrell, osserva che “insieme all’aria, allo spazio extra-atmosferico e al ciberspazio, il mare è un settore strategico sempre più contestato”. Per questo, “in un momento di crescenti tensioni geopolitiche, l’Ue deve imparare a dare mostra di leadership e determinazione anche in mare”.

Abele Carruezzo

Josep Borrell

(Josep Borrell. Foto courtesy Ue Commission)