Saipem si aggiudica contratto offshore per il progetto BGUP in Libia del valore di circa un miliardo di dollari

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(Foto courtesy by Saipem)

Saipem, dopo i contratti offshore in Romania e in Germania, ora si aggiudica anche un contratto in Libia. Con queste acquisizioni Saipem conferma il proprio ruolo di leader nella realizzazione delle infrastrutture lungo l’intera catena del valore del gas naturale

Milano. Saipem si è aggiudicata un contratto da Mellitah Oil & Gas B.V. Libyan Branch, un
consorzio costituito da National Oil Corporation of Libya ed Eni North Africa, per lo sviluppo di Bouri Gas Utilisation Project (BGUP) per un valore di circa 1 miliardo di dollari.

Saipem – si legge nel comunicato – si occuperà del revamping delle piattaforme e delle strutture presenti nel giacimento di Bouri, che si trova in acque profonde tra i 145 e i 183 metri, al largo della costa libica.

Il contratto prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fabbricazione, l’installazione e l’avviamento (EPCIC) di un modulo di recupero del gas (GRM) da circa 5.000 tonnellate sulla struttura offshore DP4 già esistente, insieme alla posa di 28 km di condotte di collegamento tra le piattaforme DP3, DP4 e quella di Sabratha. Le principali operazioni di sollevamento saranno eseguite dalla nave gru semisommergibile Saipem 7000.

Con questa acquisizione, Saipem conferma il suo impegno e il suo posizionamento competitivo nell’offshore libico. Il completamento del progetto contribuirà in maniera importante alla riduzione delle emissioni di CO 2 in Libia.

“Ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Consob in materia di operazioni con parti correlate – si afferma nel comunicato – la suddetta operazione è qualificabile come ‘operazione con parte correlata’, in quanto Eni S.p.A. controlla congiuntamente sia Saipem S.p.A. sia Mellitah Oil & Gas B.V.”.

L’operazione, qualificabile come ‘operazione di maggiore rilevanza’ ai sensi della Management System Guideline “Operazioni con Parti Correlate e Soggetti di Interesse” di Saipem, beneficia dell’esclusione ai sensi dell’art. 9 di tale procedura e dell’art. 13, comma 3, lett. c) del citato Regolamento Consob, in quanto “operazione ordinaria e conclusa a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard”.

Alla fine del mese di gennaio 2023, l’ENI e la Compagnia nazionale di petrolio libica hanno sottoscritto un accordo ormai definito ‘storico’.

L’intesa prevede lo sfruttamento, a partire dal 2026, di due importanti giacimenti di gas. Gas che sarà distribuito sia in loco, in Libia, e un terzo destinato, appunto, al fabbisogno energetico dell’Italia. Attualmente, il nostro paese riceve gas libico tramite GreenStream, gasdotto di 520 chilometri, che collega l’impianto di trattamento di Mellitah a Gela, in Sicilia.

Ricordiamo che l’ENI è presente in Libia dal 1959. In realtà, si dovrebbe parlare ancora della vecchia Agip, quando Enrico Mattei spinse la realizzazione di un’intensa attività di ricerca proprio verso la ex colonia italiana. Una decisione certamente lungimirante, dato che la Libia è uno dei quattro principali produttori di petrolio del continente africano: gli altri paesi sono la Nigeria, l’Algeria e l’Angola. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), le riserve petrolifere libiche si aggirano attorno ai 43 miliardi di barili.
Intanto il Ministro del Petrolio e del Governo di Unità Nazionale della Libia (GUN), Mohamed Aoun, ha sempre sostenuto la proprietà libica del giacimento di idrocarburi di Bouri, scoperto nel 1976 e situato nel Mar Mediterraneo, 120 chilometri a nord della costa libica, dopo le contestazioni tunisine sulla gestione del giacimento e rivendicando alla Tunisia quanto le spettava.

Saipem è un leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture, sia offshore che onshore. Saipem è una “One Company” organizzata in cinque business line: Asset Based Services, Energy Carriers, Offshore Wind, Sustainable Infrastructures, Robotics & Industrialized Solutions. La società dispone di 9 cantieri di fabbricazione e una flotta offshore di 29 navi da costruzione (di cui 26 di proprietà e 3 di proprietà di terzi e in gestione a Saipem) e 15 impianti di perforazione, di cui 8 di proprietà. Da sempre orientata all’innovazione tecnologica, la visione che ispira l’azienda è “Ingegneria per un futuro sostenibile”. Per questo Saipem ogni giorno è impegnata a supportare i propri clienti nel percorso di transizione energetica verso il Net Zero, con mezzi, tecnologie e processi sempre più digitali orientati alla sostenibilità ambientale. Quotata alla Borsa di Milano, è presente in più di 50 paesi nel mondo e impiega circa 30.000 persone di oltre 120 nazionalità.

Abele Carruezzo