Porto di Ravenna: i sindacati chiedono interventi immediati

Per il Porto di Ravenna «sono necessarie precise scelte per interventi infrastrutturali, che rendano sempre più adeguato lo scalo evitando rischi per l’occupazione, i diritti e le tutele dei lavoratori.

Va inoltre rivisto il sistema di governo dei porti, superando l’attuale sovrapposizione di interventi di enti pubblici diversi e creando il necessario coordinamento per abbattere tempi morti, attese inutili ed essere competitivi con i porti europei».

Lo affermano Filt-Cgil, Fit-Cisl e uiltrasporti, all’antivigilia dello sciopero generale della categoria trasporti in programma giovedì. I sindacati chiedono «che venga resa strutturale l’indennità di mancato avviamento al lavoro, alla stregua della cassa integrazione, e che il decreto sulle liberalizzazioni non produca effetti negativi in termini di assistenza, sicurezza, emergenza e salvataggio, oggi garantiti dai servizi tecnico nautici e alle tutele del lavoro per i dipendenti del settore».

Lo sciopero interesserà nel complesso sul territorio ravennate circa 8.000 lavoratori e nella giornata di mobilitazione una delegazione dei tre sindacati sarà ricevuta, alle 12, dal Prefetto di Ravenna. Lo sciopero si svolgerà con modalità diverse a seconda dei comparti.

I lavoratori della Cooperativa portuale, dei terminal e delle aziende che garantiscono i servizi tecnico nautici del Porto e i dipendenti dell’Autorità portuale si asterranno dal lavoro per le ultime due ore del turno (in coerenza con le normative vigenti in tema di servizi essenziali).

Stessa modalità sarà attuata per il facchinaggio. Per quanto iguarda l’autotrasPorto e il trasPorto pubblico di persone, lo sciopero sarà effettuato nelle ultime quattro ore del turno.