BIMCO: nel 2015 continua l’innovazione tecnologica

BRUXELLES – L’intero cluster dei trasporti marittimi è ancora sorpreso dalle implicazioni che il crollo dei prezzi del petrolio sta generando su tutte le filiere della logistica; ed ancora non riesce a vedere il “come” questa riduzione dei costi bunker influenzerà sulle strategie marittime future. Se anni addietro l’impennata dei prezzi del carburante aveva incoraggiato fiorenti campi dell’innovazione tecnica al fine di progettare e produrre carburanti alternativi (ecologici), così la caduta del prezzo del petrolio, chiamato oggi il combustibile più economico, creerà un rallentamento del processo delle green-ship per l’intero 2015? Questa domanda se la stanno ponendo molte delle più grandi società armatoriali al mondo, proprio per non rimanere impreparati nel garantire le proprie rotte e per conquistarne altre.

La Baltic e International Maritime Council (BIMCO, la più grande associazione internazionale di armatori), nella sua prima riunione del nuovo anno afferma che vi potrebbero essere due risposte diametralmente opposte alla domanda di cui sopra. Infatti, i precedenti storici degli anni 1990, quando ci fu l’altro importante crollo dei prezzi del petrolio, agevolando bunker navali più economici, dimostrò una battuta d’arresto nel campo della ricerca navale e delle innovazioni tecniche che comunque furono incoraggiate per tutti gli anni ’70 e i primi anni ’80.

Vi furono in quegli anni molta progettazione navale con diverse modalità di propulsione; sull’idrodinamica furono istituiti molti fondi di ricerca per studiare le migliori forme delle sezioni prodiere e poppiere per tenere il mare salvaguardando sempre la sicurezza delle persone, del carico e della nave.

Allo stesso tempo, l’industria navale stava mettendo a segno significativi risultati nel campo del risparmio energetico e sicuramente non si voleva andare verso navi molto veloci e costosi, ma verso una dimensione compatibile con i costi del carburante e sostenibile per l’ambiente marino. La ricerca si spostava nel campo dei materiali da usare nella costruzione navale e approdare ad un design ergonomico, anche contro il poco interesse mostrato da molte società di navigazione. Naturalmente vi è una grande differenza tra allora ed oggi. Per i progettisti navali vi sono molti vincoli ambientali e la caduta del prezzo dei bunker sicuramente non cambierà la linea verso navi ecologiche.

Il risparmio di carburante è la logica principale che alimenta direttamente la migliore sostenibilità ed un più basso impatto ambientale di una nave, si afferma in sede BIMCO; sarebbe davvero sorprendente vedere armatori sempre meno interessati a questa specifica che si affaccia nel 2015. Questo perché, oggi, l’ambiente marino e la necessità di attenzione e cura verso di esso è così fortemente rappresentato nelle dichiarazioni di responsabilità sociale di ogni società di navigazione e quindi ogni risoluzione innovativa che vada a ridurre le emissioni di CO2 sarà bene sopportata.

In questo 2015, BIMCO sottolinea che ci saranno tante novità che dal disegno alla costruzione formeranno una nuova generazione di navi: nel campo delle portacontainer si sperimenta una sezione prodiera con una prua sorretta da un bulbo espressamente a misura di nave per garantire una velocità tra i 15-18 nodi; così come sulle navi da crociera; miglioramenti idrodinamici nel forme di scafo; sistemi di scarico, recupero del calore di scarto, trattamento delle acque di zavorra, materiali sofisticati di rivestimento dello scafo.

Tutte queste sperimentazioni contribuiranno a costruire navi ad impatto ambientale ridotto. Vi è ancora molto entusiasmo nel campo dell’innovazione tecnica, conclude BIMCO, per contribuire a garantire direttamente alla capacità di guadagno economico di una nave, in un momento in cui permane una forte presenza di stiva; tale tendenza innovativa non si fermerà per il 2015.

Abele Carruezzo