Le Nazioni Unite inizieranno da luglio prossimo a ricevere domande per le applicazioni minerarie in acque profonde

Greenpeace

(Attivisti di Greenpeace dalla Nuova Zelanda e dal Messico affrontano la nave mineraria Hidden Gem; foto International Seabed Authority)

La Hidden Gem, nave commissionata dal minatore canadese The Metals Company, mentre tornava in porto dopo otto settimane di test minerari nella zona di Clarion-Clipperton tra il Messico e le Hawaii, al largo la costa di Manzanillo, Messico.

Kingston, Giamaica. L’Autorità Internazionale dei Fondali Marini (International Seabed Authority, ISA) inizierà ad accettare le domande a luglio prossimo dalle aziende che vogliono estrarre minerali dal fondo dell’oceano. Una decisione che è arrivata dopo che l’Organismo delle Nazioni Unite ha trascorso le ultime due settimane a discutere gli standard per la nuova e controversa pratica estrattiva di minerali.

L’estrazione mineraria in acque profonde riguarda il cobalto, rame, nichel e manganese – materiali chiave per le batterie – da rocce delle dimensioni di una patata, chiamate ‘noduli polimetallici’, che giacciono sul fondo dell’oceano a una profondità compresa tra 4 e 6 km (da 2,5 a 4 miglia).

Tali noduli si trovano abbondanti nella Zona di Clarion-Clipperton (CCZ) nell’Oceano Pacifico settentrionale tra le Hawaii e il Messico.

La scorsa settimana, dopo la riunione in Giamaica, il Consiglio Direttivo dell’ISA ha formulato una bozza di decisione che consente alle aziende di presentare domande di autorizzazione a partire dal 9 luglio prossimo, una scadenza fissata dalle azioni intraprese dalla nazione insulare di Nauru nel 2021.

Il personale dell’ISA avrebbe quindi pochi giorni lavorativi per informare il Consiglio. Il Consiglio prevede di riunirsi virtualmente prima di luglio per discutere ulteriormente se l’approvazione di tali domande potrebbe essere ritardata una volta ricevuta.

“Questo risultato profondamente irresponsabile è un’opportunità sprecata per inviare un segnale chiaro … che l’era della distruzione degli oceani è finita”, afferma Greenpeace, che si oppone alla pratica di tale estrazione che potrebbe danneggiare le balene e altri animali selvatici.

The Metals Co TMC.O, che ha un accordo per fornire metalli a Glencore Plc GLEN.L, è una delle voci più importanti che sostengono la pratica estrattiva. I suoi dirigenti hanno ripetutamente affermato di ritenere che l’estrazione mineraria in acque profonde avrebbe un impatto minore rispetto all’estrazione tradizionale di metalli per batterie a terra.

La Cina è leader nell’esplorazione mineraria in acque profonde, ma Cile, Francia, Palau e Fiji, tra le altre nazioni, hanno chiesto una moratoria globale sulla pratica, citando preoccupazioni ambientali e la mancanza di dati scientifici sufficienti.

L’Autorità Internazionale per i Fondali Marini (International Seabed Authority) è un ente intergovernativo con sede a Kingston, Giamaica, fondato per coordinare e controllare tutte le attività connesse ai minerali presenti nei fondali marini internazionali oltre i limiti delle giurisdizioni nazionali.

Abele Carruezzo