Parlamento europeo riconosce ruolo strategico e globale dei porti europei, ESPO accoglie con favore

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The vote took place on 17 January. The report was adopted with 585 in favour, 21 against, 26 abstentions.

L’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO, European Sea Ports Organisation) accoglie con grande favore il riconoscimento e il sostegno del Parlamento al ruolo strategico e vitale che i porti europei svolgono per la società e l’economia europee.

Strasburgo. Ieri il Parlamento europeo ha adottato ufficialmente la relazione Berendsen, una relazione d’iniziativa sulla “costruzione di una strategia portuale europea globale” (585 voti a favore, 21 contrari, 26 astensioni).

Il testo votato dimostra inoltre una buona comprensione delle sfide che i porti si trovano ad affrontare e delle elevate esigenze di investimento che i porti devono svolgere oggi in modo più completo e critico.

Oltre ad essere le porte d’accesso dell’Unione al mondo, i nodi logistici e i cluster industriali, i porti europei sono hub energetici. Come è stato dimostrato negli ultimi due anni, i porti svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza energetica dell’Europa e sono allo stesso tempo facilitatori, se non addirittura acceleratori, della transizione energetica.

I porti hanno bisogno di grandi investimenti pubblici e privati per assumersi tutte queste responsabilità e continuare a svilupparsi. Nell’odierno contesto geo-economico e geopolitico, è chiaro che il ruolo strategico dei porti sta acquisendo sempre più importanza. L’Europa ha bisogno di porti forti e di solide catene di approvvigionamento.

L’ESPO sostiene pertanto l’appello del Parlamento ad armonizzare ulteriormente le misure volte a rafforzare la resilienza e la protezione delle infrastrutture critiche europee, compresi i porti. A tale riguardo, i porti attendono con interesse la proposta di revisione dell’attuale regolamento sugli investimenti diretti esteri, che dovrebbe essere pubblicata la prossima settimana. Per quanto riguarda l’ESPO, tale riesame dovrebbe obbligare tutti gli Stati membri dell’UE ad attuare un sistema di controllo degli investimenti esteri diretti e a effettuare controlli in modo più armonizzato. Ciò deve rafforzare la necessaria parità di condizioni all’interno dell’Europa e contribuire a una maggiore certezza del diritto per i potenziali investitori che intendono investire nei porti europei.

ESPO accoglie con grande favore il fatto che la relazione sottolinei l’importanza di un clima più stabile per gli investimenti e della prevedibilità delle valutazioni degli investimenti.

L’ESPO accoglie inoltre con favore l’attenzione del Parlamento rivolta a mettere in primo piano la competitività dei porti europei, il che porta con sé alcuni messaggi importanti.
Il Parlamento chiede sostegno per il ruolo dei porti nella transizione energetica, in particolare in termini di sviluppo delle infrastrutture per l’idrogeno nei porti e di accelerazione delle procedure autorizzative. Chiede inoltre di evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e delle imprese, di evitare oneri amministrativi eccessivi, di potenziare i collegamenti con l’entroterra da e verso i porti, nonché di fornire dotazioni portuali dedicate nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa.

Nel complesso, l’ESPO ritiene che questa relazione dovrebbe aprire la strada a un approccio che garantisca un giusto equilibrio tra il rafforzamento della sicurezza e della competitività dell’Europa, da un lato, e la salvaguardia di un commercio aperto e di un contesto attraente per gli investimenti, nonché la resilienza di catene di approvvigionamento solide, vitali per la società e l’economia europee, dall’altro.

Isabelle Ryckbost, Segretario generale dell’ESPO: “Questo rapporto del Parlamento è un documento forte. Arriva al momento giusto. I porti europei sono in fase di transizione. Sia nel loro ruolo tradizionale di porte d’accesso al commercio e hub nelle catene di approvvigionamento, sia nel loro nuovo ruolo di facilitatori delle importanti transizioni dell’Europa, i porti stanno svolgendo un ruolo sempre più strategico e critico. Ciò può essere sostenibile solo se è in atto una politica di sostegno stabile, che offra certezze e sostenga i porti nel rimanere competitivi, anche nei confronti dei porti extraeuropei. Per noi, sostenere e consentire ai porti di mantenere il loro importante ruolo, di prepararsi e ‘costruire’ i loro nuovi ruoli nel realizzare le ambizioni dell’Europa è la migliore strategia portuale possibile”.

L’ESPO sottolinea infine l’importanza dell’attuazione della legislazione che è stata messa in atto negli ultimi anni. I porti in Europa stanno lavorando a molte nuove iniziative legislative (europee), in particolare dal 2017, che vanno dal regolamento sui servizi portuali e dal regolamento generale di esenzione per categoria riveduto, al regolamento sugli investimenti esteri diretti, al regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive, alla direttiva sulla sicurezza delle reti e dell’informazione, al regolamento sui soggetti critici e ai pertinenti pilastri del pacchetto ‘Fit for 55’.

Per l’ESPO, è ora importante verificare che tali norme siano attuate in modo adeguato, che si stiano compiendo progressi nel raggiungimento delle ambizioni, prima di avviare revisioni e adottare misure aggiuntive. Non c’è tempo da perdere.