Zone Logistiche Semplificate, la Regione Toscana avvia iter per istituirne una sulla costa

FIRENZE – Una “Zona Logistica Semplificata” anche in Toscana. È questo l’orientamento della giunta regionale che ha deciso, in coerenza con la mozione votata dal Consiglio regionale, di sfruttare il nuovo strumento istituito con la Legge di Stabilità 2018 che permette di migliorare le condizioni logistico-produttive per le imprese dei comuni ricadenti nel territorio individuato. Mercoledì prossimo, 11 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune di Livorno ci sarà la prima riunione della fase di concertazione con i soggetti interessati del territorio per avviare l’iter di istituzione di una ZLS sulla costa toscana.

Le Zone Economiche Speciali e le Zone Logistiche Semplificate sono due strumenti introdotti dal Governo nel 2018 che danno la facoltà alle Regioni di creare delle zone produttive funzionali alle infrastrutture portuali, in cui si applicano condizioni fiscali e amministrative particolarmente favorevoli alle imprese, per una durata massima di 7 anni prorogabili per ulteriori 7. ZES e ZLS seguono modelli oramai diffusi a livello europeo e mondiale che puntano a migliorare la produttività di intere aree, aumentare l’occupazione e lo sviluppo economico e sociale regionale, potendo contare, e sviluppando, un sistema logistico interconnesso ed efficace. Si sviluppano così aree a forte capacità produttiva, in cui si instaurano regimi economico-giuridici favorevoli in deroga alla normativa ordinaria, strettamente connesse con i principali poli logistici (porti, retroporti).

Le ZES sono indirizzate alle Regioni in ritardo di sviluppo, (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise). Le ZLS, invece, sono state disciplinate successivamente e sono previste in tutte le altre Regioni, a condizione che, così come per le ZES, l’area identificata sia funzionalmente collegata con una delle 15 Autorità di Sistema Portuale italiane, eventualmente anche appartenente a un’altra regione.

La Regione Toscana, prima della redazione delle proposta definitiva da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, avvia così l’11 dicembre il percorso di ascolto e consultazione degli enti locali del territorio interessato coinvolgendo i soggetti (pubblici e privati) gestori delle infrastrutture di logistica presenti sul territorio regionale (porti, interporti, aeroporti), le CCIAA e le parti economiche e sociali. Nel corso della riunione sarà presentata e discussa la proposta tecnica preliminare: una volta acquisiti pareri e proposte, il documento sarà completato anche con una analisi di impatto da parte di IRPET.

Questi i soggetti che interverranno: sindaci dei Comuni di Carrara, Collesalvetti, Firenze, Livorno, Massa, Piombino, Pisa, Prato, presidenti delle Camere di Commercio di Firenze, Maremma e Tirreno, Massa Carrara, Pisa, Prato, presidente dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale, Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure Orientale, presidenti dell’Interporto Toscano, Interporto della Toscana Centrale, Società Toscana Aeroporti Spa, associazioni di categoria regionali (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato, Confcooperative, Legacoop, AGCI, Confapi) e organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL) toscane.

“Cerchiamo – spiega l’Assessore regionale alle Attività Produttive Stefano Ciuoffo – di analizzare con tutti gli attori in campo le opportunità che questo nuovo strumento potrebbe offrire: l’intento è favorire il coordinamento delle istituzioni che si occupano e che hanno competenze amministrative per tutti i processi connessi alle operazioni di trasporto delle merci; prevedere procedure semplificate o accelerate per gli insediamenti delle imprese; semplificazioni delle operazioni doganali. La centralità della proposta sull’Area della Costa consente di integrare tale strumento nel quadro, oltre che del Progetto regionale che riguarda tale territorio, anche nei Piani di riconversione e industrializzazione delle due aree di crisi industriale complessa, di Piombino e di Livorno.

Aree su cui già operano strumenti specifici sia regionali sia nazionali, a differenza però per le due aree aeroportuali e per l’interporto di Prato. Con la ZLS – conclude Ciuoffo – si approccia la logistica come reticolo modale a servizio del sistema produttivo regionale e come driver esso stesso di sviluppo. Un secondo asse di intervento è tutto il processo di digitalizzazione dei processi logistici e doganali grazie al paradigma Impresa 4.0 e 5G, e un terzo è quello di proporre che tutta l’area della ZLS possa essere riconosciuta come Zona franca doganale. Ipotesi prealtro già contenuta dell’Accordo di programma per l’Area di crisi industriale complessa di Livorno”.