COVID-19: Lettera congiunta di ICS e ITF alle organizzazioni delle Nazioni Unite per non fermare il commercio marittimo mondiale

La “lettera aperta” congiunta che Guy Platten, Segretario Generale dell’International Chamber of Shipping, e Stephen Cotton, Segretario Generale dell’International Transport Workers’ Federation, hanno inviato alle competenti agenzie delle Nazioni Unite (OIL, IMO, UNCTAD e OMS) per chiedere loro di portare all’attenzione dei loro Stati membri le problematiche che la pandemia di Covid-19 sta creando al trasporto marittimo mondiale, incoraggiando le autorità nazionali a discutere le possibili soluzioni con le loro parti sociali.

International Chamber Shipping (ICS), che rappresenta le associazioni nazionali di armatori del mondo e oltre l’80% del tonnellaggio marittimo mercantile del mondo, e International Transport Workers’ Federation (ITF), che rappresenta circa due milioni di marittimi che lavorano su navi mercantili di tutto il mondo operanti nei traffici marittimi internazionali, nella lettera congiunta affermano che, a fronte della pandemia di COVID-19, è essenziale che tutti i governi si attivino perché il commercio marittimo non si fermi, continuando a consentire alle navi mercantili di accedere ai porti di tutto il mondo e facilitando gli avvicendamenti degli equipaggi sulle navi e la loro circolazione con il minor numero possibile di ostacoli

È importante che i governi di tutto il mondo comprendano appieno che circa il 90% del commercio mondiale è trasportato dalla navigazione marittima, che muove il cibo, l’energia e le materie prime del mondo, nonché i manufatti – tra cui forniture mediche vitali e molti prodotti venduti nei supermercati – tutti articoli necessari per la conservazione di molti posti di lavoro nel settore manifatturiero, senza i quali la società moderna semplicemente non può funzionare.

In particolare, ciò significa mantenere i porti del mondo aperti all’attracco di navi mercantili facilitando gli avvicendamenti degli equipaggi e la loro circolazione con il minor numero possibile di ostacoli. Si tratta di circa 100.000 marittimi che ogni mese si avvicendano sulle navi per conformarsi alle normative marittime internazionali che disciplinano l’orario di lavoro sicuro e il benessere dell’equipaggio, in modo che il commercio marittimo  mondiale possa continuare in modo sicuro.

Per questo ICS e ITF sottolineano la necessità vitale che ai marittimi del mondo siano concesse esenzioni adeguate da qualsiasi restrizione nazionale per gli spostamenti, al fine di far funzionare le catene di approvvigionamento marittime del mondo.

Tenuto conto del loro ruolo vitale durante la pandemia globale, ICS e ETF suggeriscono che i marittimi, indipendentemente dalla nazionalità, siano trattati come qualsiasi altro “lavoratore chiave” internazionale, come gli equipaggi delle compagnie aeree e il personale medico, naturalmente rispettando i protocolli sanitari di emergenza.

Infine, le due associazioni invitano le organizzazioni delle NU a sottolineare l’importanza critica di questo problema con i governi degli Stati membri e chiedono che questo argomento venga urgentemente aggiunto all’ordine del giorno delle opportune riunioni ad alto livello e che le autorità nazionali degli Stati membri siano incoraggiate a impegnarsi immediatamente con le associazioni nazionali degli armatori e le organizzazioni sindacali nazionali dei marittimi, al fine di trovare soluzioni rapide a questo grave problema che rischia di ostacolare gli sforzi globali per affrontare la pandemia di COVID-19.

JOINT OPEN LETTER TO UNITED NATIONS AGENCIES FROM THE GLOBAL MARITIME TRANSPORT INDUSTRY

FACILITATING CREW CHANGES TO KEEP WORLD TRADE MOVING THROUGHOUT THE COVID-19 CRISIS

To: Director General, United Nations International Labour Organization Secretary-General, United Nations International Maritime Organization  Secretary-General, United Nations Conference on Trade and Development Director General, World Health Organization.

As the COVID-19 pandemic takes hold it is vital that all governments keep maritime trade moving by continuing to allow commercial ships access to ports worldwide and by facilitating the movement and rapid changeover of ships’ crews.

We are writing on behalf of the International Chamber Shipping (ICS), which represents the world’s national shipowners’ associations and over 80% of the world’s merchant shipping tonnage, and the International Transport Workers’ Federation (ITF), which speaks on behalf of approximately two million seafarers who operate the world’s internationally-trading commercial ships.

As the COVID-19 pandemic takes hold, it is important for the world’s governments to fully understand that around 90% of global trade is transported by commercial shipping, which moves the world’s food, energy and raw materials, as well as manufactured goods and components – including vital medical supplies and many products sold in supermarkets, items that are necessary (due to complex supply chains) for the preservation of many jobs in manufacturing – without which modern society simply cannot function.

In this time of global crisis, it is more important than ever to keep supply chains open and maritime trade and transport moving.
In particular, this means keeping the world’s ports open for calls by visiting commercial ships, and facilitating crew changes and the movement of ships’ crews with as few obstacles as possible.

Every month, around 100,000 seafarers need to be changed over from the ships which they operate in order to comply with relevant international maritime regulations, governing safe working hours and crew welfare, so that they can continue to transport global trade safely.
We therefore wish to emphasise the vital need for the world’s professional merchant seafarers to be granted appropriate exemptions from any national travel restrictions, when joining or leaving their ships, in order to keep the world’s maritime supply chains functioning.

In view of their vital role during the global pandemic, we suggest that professional seafarers, regardless of nationality, should be treated as any other international ‘key workers’, such as airline crew and medical personnel.  As such, they should be afforded special consideration and, notwithstanding the need to comply with emergency health protocols, treated with pragmatism and understanding when seeking to travel to and from their ships.

We therefore call on your organisations to highlight the critical importance of this issue with the governments of your member states.
We request, as a matter of urgency, that this topic be added to the agenda of appropriate high level meetings, and that national authorities in your organisations’ member states should be encouraged to engage immediately with their national shipowners’ association and national seafarers’ union, in order to find rapid solutions to this serious problem which otherwise risks impeding global efforts to address the COVID-19 pandemic.

Yours faithfully,

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