Where are all the containers?

Hamburg. ‘Dove sono tutti i container?’

Questo è il titolo dell’ultimo rapporto mensile sulla logistica dei container pubblicato da Container xChange. L’analisi evidenzia che l’Europa sta affrontando una carenza di container a causa di due eventi a livello macro: i lockdown in Cina e la guerra Russia – Ucraina.

Sia il blocco della Cina e sia la guerra russa stanno determinando un impatto sul volume, sulla capacità e sui prezzi dei container nei porti europei. E sebbene la carenza di container sia persistente, anche il flusso dei movimenti portuali – indicatore di capacità e rendimento di un porto – è diminuito.

“I porti di Anversa e Rotterdam hanno movimentato un volume di container inferiore nel primo trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I container destinati ai porti europei si stanno ora accumulando nei porti cinesi (a causa dei lockdown), causando potenzialmente un maggiore caos nelle prossime settimane o addirittura mesi. Se i blocchi persistono, i volumi di capacità/rendimento subiranno un ulteriore impatto nei prossimi mesi per questi porti in Europa”, ha affermato Christian Roeloffs, co-fondatore e CEO di Container xChange.

Un altro fenomeno, riportato nel rapporto con due slide, è il calo dei prezzi dei container in Europa. Il prezzo medio dei container da 20 piedi DC (Dry Container) e 40 piedi HC (High Cube a pieno carico) è diminuito nei porti di Anversa, Rotterdam e Amburgo.

Secondo l’analisi, i prezzi medi per i container High Cube da 40 piedi (a pieno carico) hanno raggiunto il picco nel luglio 2021 (a circa $ 4.400) e da allora sono stati in calo continuo in questi porti.

Uno sguardo più da vicino ai dati mostra che questi prezzi sono ulteriormente diminuiti drasticamente subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina (da $ 3.350 il 23 febbraio a $ 2.760 il 3 maggio 2022).
La carenza di container nei principali porti europei è destinata a incidere sulle attività commerciali della regione. E le industrie maggiormente colpite da questi eventi globali sono alle prese con strategie per reinventare le catene di approvvigionamento per la continuità aziendale.
La guerra Russia – Ucraina sta avendo terribili conseguenze sulla catena di approvvigionamento europea. Ma a livello macro, i due impatti immediati sono: l’aumento dei prezzi dell’energia e l’inflazione risultante da questa guerra.

Questi ultimi due impatti creeranno ulteriormente uno squilibrio tra domanda e offerta tra i settori e le regioni; da un lato, questo può far aumentare la domanda di beni, e dall’altro un ulteriore aumento della domanda di servizi di trasporto.

Di certo, è che non sarà più possibile mettere in campo una strategia di approvvigionamento con le stesse declinazioni di prima; i mutevoli modelli di domanda-offerta peggioreranno lo squilibrio dei container a livello globale. Infatti, i vari lockdown in Cina hanno rallentato la supply chain globale: il numero di volte in cui un container si sposta dall’origine di esportazione al destinod’importazione ha avuto un impatto significativo, compromettendo anche le previsioni a breve termine della disponibilità dei container e dei prezzi dei container.

Il rapporto analitico di Container xChange invita le aziende, come strategia prossima, a diversificare le catene di approvvigionamento per ridurre al minimo i rischi verso una concentrazione di catene di approvvigionamento in poche aree, regioni o paesi; in sostanza le aziende dovranno approvvigionarsi in zone più ampie di paesi e aree geografiche. Occorrerà reinventare le loro catene di approvvigionamento, le rotte commerciali, le posizioni dei partner, il controllo dei partner (soprattutto ora che ci sono sanzioni di primo, secondo e terzo ordine su molte aziende) e le rotte dei container; la stessa diramazione delle rotte commerciali aiuterà a distribuire i rischi e allo stesso tempo a reperire lo stesso componente da più regioni.

“Nei tempi pre-pandemia – fa notare il rapporto – la catena di approvvigionamento era incentrata su prezzi efficienti e modello di consegna just-in-time per realizzare maggiori profitti. È un dato di fatto che i rischi sono ridotti al minimo mediante la diversificazione. Se si applica la stessa logica alle catene di approvvigionamento, la diversificazione potrebbe essere una direzione strategica comprovata che le aziende potrebbero adottare per il business”.

Container xChange è una delle prime dieci società tecnologiche di logistica a livello globale e il mercato neutrale in più rapida crescita al mondo per il leasing e il commercio di container. L’azienda ha la sua genesi nell’anno 2015, quando il Dr. Johannes Schlingemeier e Christian Roeloffs hanno identificato il problema del riposizionamento dei container vuoti come consulenti del Boston Consulting Group e hanno escogitato una primissima soluzione a livello di settore basata su excel per collegare fornitura e domanda nella logistica dei container. Più di 800 aziende utilizzano xChange per ottenere trasparenza del mercato, evitare spese di controstallie e detenzione e migliorare la flessibilità operativa; e grazie alla Tankcontainerfinder.com è possibile individuare la posizione del container nel mondo. Oggi, Container xChange vanta 240 dipendenti provenienti da oltre 65 paesi, il che rende le operazioni sui container più agevoli per oltre 1000 Compagnie di navigazione.

Abele Carruezzo