“Alfabeto del futuro”: Gas naturale e bio carburanti, lo shipping traccia la rotta verde

Genova. Importante convegno a Genova il 7 luglio prossimo per tracciare – se è possibile – nuove rotte sostenibili per lo shipping e resilienti dell’ambiente marino. Il must del convegno sarà aiutare le Compagnie di navigazione a ridurre le emissioni. Lo ricordiamo che uno studio internazionale del Mærsk Mc-Kinney Møller Center for Zero Carbon Shipping (MMMCZCS), nell’esaminare l’impegno delle principali Compagnie di navigazione per la decarbonizzazione, ha mostrato che solo il 35% ha chiaramente espresso l’obiettivo di emissioni ‘net zero’ entro il 2050.

Il settore dello shipping, pur dislocando il 90% delle merci a bordo di navi, partecipa con il 5-7 per cento sul totale globale delle emissioni, come rilevato dall’Unione Europea in termini di tonnellate di Co2 (circa un miliardo di tonnellate).
L’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici e da tempeste meteo più frequenti e violente; la crescente pressione sociale sull’ambiente di vita e passaggi repentini dalla siccità alle ‘bombe’d’acqua con l’annullamento delle stagioni intermedie sono questi ‘rischi’ a cui la rete dei trasporti marittimi è esposta.

Il settore dello shipping, quale componente critica del commercio globale, è costretto a decarbonizzare per evitare che le merci si spostino ad altri modi di trasporto nei traffici costieri e interni.

L’industria marittima, nel suo stesso interesse, quindi, deve agire con urgenza, richiedendo collaborazione in modo completo su più dimensioni sul riscaldamento globale per mettere l’industria sulla strada per emissioni zero.

Si riconosce che vi sia un consenso crescente sul fatto che l’attività umana abbia causato più emissioni di gas serra di quante il pianeta possa gestire; però gli accordi in corso e varie opinioni su come affrontare questa sfida sono ancora irregolari.

Manca sostanzialmente ai politici e ai decisori del settore pubblico e privato, una vision futura plausibile su come decarbonizzare le catene del valore marittime; necessitano scelte solide e praticabili per affrontare le incertezze in corso: gli studiosi della logistica integrata parlano di affrontare le prospettive future più con l’ausilio del pensiero/concetto di ‘scenario’ invece di ‘algoritmi’ o applicazioni multi-uso. Il concetto di scenario/i può aiutare i proprietari di merci / acquirenti di trasporti, noleggiatori / Compagnie di navigazione / Operatori navali, porti, produttori, Costruttori navali, Società energetiche, Istituzioni finanziarie, Assicuratori e Autorità di regolamentazione a livello nazionale o globale a prevedere le azioni concertate e resilienti che possono decarbonizzare il trasporto marittimo.

L’importante che non vi sia concorrenza fra scenari; che sia uno scenario concertato a livello globale e soprattutto ‘utile e pratico’; anche perché più scenari (che non sono strategie) porterebbero a differenti percorsi di decarbonizzazione nello shipping in termini di intensità e tempistica, cioè a una decarbonizzazione accelerata dirompente, travolgente e costosa.

Il Gnl è considerato ormai come ‘carburante’ della transizione energetica e di transizione con un’economia favorevole, una volta che il mercato si sarà ristabilito dopo la crisi ucraina.

Tutti i segmenti del settore dello shipping si sono innovati, da quello passeggeri ai traghetti green, come quelli della Grimaldi. L’Eco Mediterranea, di recente presa in consegna, unità di nuova costruzione in grado di assicurare “Zero emission in port”: durante le operazioni portuali utilizza, infatti, l’energia elettrica immagazzinata da mega batterie al litio con una potenza totale di 5 MWh che si ricaricano durante la navigazione grazie agli shaft generator e a 350 metri quadri di pannelli solari.

Allo stesso modo il settore delle crociere si è impegnato a utilizzare il gas naturale come carburante alternativo a quello convenzionale, così da poter abbassare le emissioni ulteriormente. Le portacontainer sono impegnate nella valutazione dell’uso di bio carburanti e Gnl nel rispetto delle time-line imposte dall’IMO.

Alcuni Istituti di ricerca sperimentano i combustibili alternativi come l’utilizzo del biodiesel nelle operazioni a corto raggio nel Mar Baltico e l’installazione di motori a doppia alimentazione che funzionano anche a metanolo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nel trasporto marittimo d’altura. Per le Compagnie di navigazione sono misure modeste e sono da valutare, poi quando realtà socio-politiche del cambiamento climatico renderanno difficile il settore marittimo con misure per ridurre le emissioni di anidride carbonica il più rapidamente possibile.

Per questo il dibattito sul futuro green dello shipping intenso sul thinking/scene; in Italia il tema sarà oggetto delle discussioni durante la tappa genovese di che si svolgerà giovedì 7 luglio alle 17.30. e due associazioni che rappresentano gli armatori, chiedono un supporto. E per questo che l’industria marittima italiana, consapevole di una necessaria decarbonizzazione, per creare vettori a emissione ‘zero’ chiede sostegni pubblici per affrontare il futuro.

Abele Carruezzo