EMSA: droni sniffer per monitorare le emissioni delle navi in transito nello Stretto di Gibilterra

L’EMSA offre velivoli a pilotaggio remoto ai membri dell’UE per compiti tra cui il monitoraggio delle emissioni e la ricerca e salvataggio.

L’EMSA (European Maritime Safety Agency) conferma che i droni sniffer sono capaci di monitorare le emissioni di una nave che transita nello Stretto di Gibilterra.

Lisbona. L’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima fornisce nuovamente al Ministero spagnolo dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana la capacità di monitorare le emissioni di zolfo e azoto delle navi di passaggio nello Stretto di Gibilterra come parte del suo servizio continuo verso l’UE.

Dopo aver testato per la prima volta i droni nel 2017, l’Agenzia fornisce una varietà di velivoli a pilotaggio remoto alle Agenzie Marittime nazionali all’interno dell’UE per una serie di missioni di sorveglianza e monitoraggio.

Le acque spagnole e internazionali nell’area intorno allo Stretto di Gibilterra sono ancora una volta monitorate attraverso l’uso di aerei a pilotaggio remoto per controllare i livelli d’inquinamento atmosferico dalle emissioni di ossido di azoto e ossido di zolfo rilasciate dalle navi di passaggio.

Secondo l’EMSA, i dati sugli inquinanti raccolti supportano attivamente il monitoraggio del rispetto delle normative esistenti e, così facendo, possono contribuire a ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente.

Il Remotely Piloted Aircraft System (RPAS) utilizzato è un elicottero senza pilota, Camcopter S100, gestito dal concessionario dell’EMSA, Nordic Unmanned.

L’RPAS è dotato dell’Explicit, un sensore di emissioni. Questo analizza i campioni di gas prelevati mentre l’RPAS vola attraverso il pennacchio di scarico del fumaiolo della nave. Vengono quindi effettuati calcoli per determinare i livelli di zolfo e azoto. Il programma lavora in collaborazione con le Autorità spagnole.

Le indicazioni di non conformità sono trasmesse alle squadre locali e possono avviare un’ispezione al successivo porto di scalo per determinare se la nave è conforme alle normative vigenti.

“Questa è la seconda campagna di monitoraggio delle emissioni che si svolgerà nell’area, scelta per la sua vicinanza a rotte marittime trafficate, all’interno del raggio di volo dell’aeromobile, nonché per l’esperienza del personale che monitora il traffico marittimo nell’area”, riferisce con una nota l’EMSA.

L’Agenzia ha osservato che il programma è in anticipo rispetto alla recente istituzione del Mar Mediterraneo come area di controllo delle emissioni da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale. Le nuove restrizioni dovrebbero entrare in vigore nel 2025 si afferma in casa IMO.

L’EMSA ha fornito ai droni questa capacità di ‘sniffer’ negli ultimi anni. Programmi simili sono stati condotti anche in Nord Europa con droni che volano da Francia e Danimarca.

L’EMSA osserva che il monitoraggio delle emissioni è uno dei tanti scopi per i quali l’aeromobile può essere schierato all’interno dell’area operativa. Altre attività per l’aeromobile remoto possono includere il rilevamento dell’inquinamento, la soppressione delle operazioni di traffico e contrabbando, il controllo della pesca e la gestione del traffico navale.

Sebbene lo scopo principale di questo nuovo dispiegamento sia il monitoraggio delle emissioni nello Stretto di Gibilterra, l’EMSA ritiene che i voli possono anche essere diretti a supportare la Spanish Maritime Safety Agency (SASEMAR) durante le operazioni di ricerca e soccorso.

Con ‘sniffing’ (dall’inglese, odorare), in informatica e nelle telecomunicazioni, si definisce l’attività di intercettazione di dati che transitano in una determinata area: può essere svolta sia per scopi legittimi sia per scopi illeciti contro la sicurezza informatica. Per ‘sniffing’ si intende il monitoraggio di un determinato traffico (sia internet o altro) in tempo reale, tramite sensori programmati per spiare.

Abele Carruezzo