Costa e Msc si appellano al Ministero dei Trasporti

Costa e Msc

(Foto courtesy CLIA Italia)

Crociere sostenibili e finanza green

Roma. L’industria crocieristica è all’avanguardia nel processo di transizione ecologica. Il settore ha anticipato da tempo le stringenti norme europee in materia ambientale e in questo ambito l’Italia è leader con il suo 45% di nuove navi da crociera, per un totale di 18,7 miliardi di investimenti, nei prossimi cinque anni. Lo ha detto Marie-Caroline Laurent, Direttore generale di CLIA Europa, (Cruise Lines International Association), l’Associazione delle Compagnie crocieristiche, intervenendo a Roma all’incontro “Crociere sostenibili e finanza green, organizzato da CLIA Italia in collaborazione con SACE.

“C’è bisogno di un quadro di regole stabile affinché il sistema finanziario possa sostenere nel migliore dei modi il settore della crocieristica, le Compagnie e i cantieri navali nel loro impegno per raggiungere obiettivo zero emissioni” – ha continuato Marie-Caroline Laurent.

E’ importante che il Ministero dei Trasporti si faccia carico di promuovere e coordinare il front dei nuovi carburanti, shore power e refit del naviglio esistente. Lo hanno sostenuto le maggiori Compagnie di navi da crociera durante quest’incontro di studio con il supporto di Fincantieri e dello studio legale CBA.

L’incontro/studio ha posto una questione importante e cioè “Come l’ecosistema finanziario e industriale italiano sta concretamente favorendo la transizione verde della crocieristica”. All’incontro hanno preso parte i principali stakeholder del comparto, insieme agli interlocutori finanziari e industriali per analizzare strategie, strumenti e azioni necessarie a sostenere il percorso di tutta l’industria crocieristica verso l’obiettivo ‘net zero emission’ entro il 2050.

Msc Crociere e Costa Crociere chiedono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti capacità a diventare integratore e coordinatore dei vari soggetti coinvolti in questa delicata materia – delle crociere -: dall’elettrificazione delle banchine (shore power o cold ironing) ai carburanti del futuro per rispettare i nuovi limiti imposti dalle politiche e dalle normative internazionali.

Il problema, in futuro, è di non gravare sui clienti gli extra-costi che tutta la tassazione attesa nei prossimi anni porterà, e come le compagnie non riusciranno a sostenerla e quindi chiedono al Ministero di trovare soluzioni urgenti.

Msc Crociere e Costa Crociere reclamano che finanza, ricerca e infrastrutture sono tre fattori fra loro indissolubili. Pubblico e privato devono essere più legati e ognuno deve competere per la propria parte e soprattutto il Ministero dei Trasporti dovrà garantire un’integrazione a livello europeo, coinvolgendo anche gli altri Paesi.

Raggiungere il net zero emission nel 2050 sarà possibile con una serie di azioni, fra cui una riduzione dei consumi. La formula CII – Carbon Intensity Indicator non è accettabile – affermano Msc Crociere e Costa Crociere – perché punisce chi consuma di meno; a ora questa formula non potrà essere cambiata non prima del 2025/26, visto che è stata concepita da burocrati europei che non conoscono il mondo delle crociere.

Le Compagnie fanno presente che avranno bisogno “di trovare combustibili alternativi ai combustibili fossili” passando la fase transitoria con combustibili sintetici, per poi passare all’idrogeno.
Sul tema dell’elettrificazione delle banchine, in Italia, siamo ancora a zero. Il 70% delle navi da crociera, ma in generale le nuove costruzioni, sono tutte già dotate di possibilità di allaccio; circa 1,5 milioni di euro è il costo per collegare le navi all’elettricità a terra. Esistono già navi alimentate a Gnl ma non c’è una rete costiera in Italia per la fornitura.

Va bene sostenere lo sviluppo della filiera della cantieristica – hanno affermato Msc Crociere e Costa Crociere – ma come società chiediamo anche di stabilire delle priorità.
Quali sono le politiche tariffarie nei porti oggi per l’energia? Come la gestiamo domani (non fra 10 anni) questa spesa rispetto al trade off rappresentato dalla produzione dell’energia a bordo delle navi?” Queste le domande rivolte al Ministero dei Trasporti, visto che solo il 2% di porti nel mondo sono pronti con lo shore power e nel Mediterraneo il numero è probabilmente pari a zero, mentre l’avanzamento delle flotte è molto più avanti.

Per la CLIA italiana la shore side electricity rischia di costare 10 volte di più rispetto all’alternativa della generazione a bordo; mentre si attende la seconda versione del ‘decreto rinnovo flotte’che potrebbe destinare altre risorse stanziate dal Fondo Complementare al Pnrr al retrofit del naviglio già attivo.

Ci sono finanziamenti – afferma la CLIA – ma le crociere sono state escluse da risorse disponibili e non utilizzate con il primo decreto ‘rinnovo flotte’ e il retrofit non può essere solo a carico delle Compagnie di crociera. In sostanza, la CLIA chiede ai Governi di tutto il mondo di includere le crociere (e gli investimenti in navi nuove e innovative) nei loro programmi di finanza sostenibile e inserire le navi da crociera nella tassonomia europea.
La ‘tassonomia’ redatta da Bruxelles è un sistema di classificazione che stabilisce una lista delle attività economiche sostenibili per l’ambiente e che fornisce a imprese, investitori e decisori politici le “definizioni adeguate” di attività e investimenti sostenibili.

Il Regolamento sulla tassonomia, attivo da luglio 2020, definisce sei obiettivi ambientali da perseguire: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento e protezione e restauro della biodiversità e degli ecosistemi. Per essere compatibile con l’ambiente, un’attività economica deve contribuire al raggiungimento di almeno uno di questi obiettivi senza produrre impatti eccessivamente negativi sugli altri, rispettando al contempo alcune garanzie sociali minime.

Tanti i temi sono stati posti a confronto e che riguardano la finanza e la sostenibilità.
L’On. le Edoardo Rixi, Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, ha ricordato che il Fondo Complementare al Pnrr “prevede risorse per 500 milioni di euro finalizzate all’acquisto di nuove navi o all’ammodernamento delle flotte esistenti. In questo contesto, con un decreto, abbiamo previsto un allargamento dei soggetti che potranno beneficiare di questi finanziamenti”. Notizia, questa, che dovrebbe soddisfare le richieste di Costa Crociere in quanto compagnia crocieristica basata in Italia. Sempre Rixi ha detto che “anche per i porti sono state individuate risorse per 675 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine e altri interventi che si inseriscono nell’ottica della trasformazione del sistema energetico dell’intero Paese. Altri 270 milioni di euro sono invece previsti dal progetto Green Ports, di competenza del Ministero dell’Ambiente, e che vede come attuatori le nove Autorità di sistema portuale del Centro-Nord”.

L’avvocato Francesco Dialti dello studio legale CBA, ha rilevato che “con le nuove regole di Basilea III per il credito bancario, su 100 milioni d’investimenti gli Istituti dovranno accantonare non 8 come avveniva prima, ma 6,4 milioni e questo porterà a molti più finanziamenti nel settore navale”. Oltre a ciò il legale ha parlato anche del nuovo indice di efficienza energetica CII (Carbon Intensity Indicator) sottolineando che “rischia di penalizzare i soggetti più virtuosi ma che navigano meno di altri. VesselsValue ha notato che il mercato sta già penalizzando le navi di fascia E”.

L’incontro si è concluso con l’auspicio che il Ministero Infrastrutture e Trasporti si faccia promotore e coordinatore attivo in materia di nuovi carburanti, shore power e refit del naviglio esistente.
SACE è una società per azioni controllata da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzata nel settore assicurativo-finanziario. L’azienda è attiva nell’export credit, nell’assicurazione dei crediti, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring.

CBA, con oltre 120 professionisti e cinque sedi in Italia e Germania, è uno studio legale e tributario indipendente caratterizzato da una visione internazionale consolidata negli anni grazie alle competenze dei suoi professionisti e a relazioni bilaterali forti con studi legali di tutto il mondo, che permettono di operare in modo competente su scala globale, mantenendo sempre un’attenzione particolare all’elevata qualità dei propri servizi a livello locale.

Abele Carruezzo