Powerflor di Molfetta (Ba), esito negativo della VIA per la conversione da elettrico a gas

Ortofoto dell’area e della centrale a gas

Ortofoto dell’area e della centrale a gas, da Google Earth

Valutazione Impatto Ambientale (PNIEC-PNRR): parere ‘negativo’ sulla conversione a gas naturale dell’impianto di produzione di energia elettrica della Powerflor S.r.l. di Molfetta (Ba)

Roma-Conclusa con esito ‘negativo’ (determinazione DM_2024-0000130 del 30/04/2024) la procedura di Valutazione Impatto Ambientale (PNIEC-PNRR) inerente il progetto “Conversione a gas naturale dell’impianto di produzione di energia elettrica della Powerflor S.r.l. di Molfetta (Ba)”.

La Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS – comunica nel suo parere che la centrale è stata autorizzata dalla Regione Puglia con D.D. n. 1379 del 29/09/2006, ai sensi del D. lgs. n. 387/2003 e con successive D.D. n. 19 del 2008 e n. 283 del 2010, e che attualmente, per scelta imprenditoriale, l’impianto non è in esercizio.

Il progetto riguarda una centrale esistente, inattiva dal 2018 e prevede la sostituzione degli esistenti motogeneratori della centrale termoelettrica di Powerflor, alimentata a biomassa liquida (oli vegetali), con nuovi motogeneratori alimentati a gas naturale.

In sostanza, il progetto prevede la conversione a gas naturale dell’esistente centrale di produzione di energia elettrica della società Powerflor S.r.l., in agro di Molfetta (BA), con l’adeguamento degli impianti esistenti, situati all’interno di un insediamento industriale già dotato di tutte le strutture, opere e servizi funzionali all’esercizio degli stessi. Non sono pertanto necessarie nuove opere edilizie essendo previsti i seguenti interventi:  sostituzione dei motogeneratori alimentati a bioliquidi con motori endotermici alimentati a metano, aventi dimensioni e pesi paragonabili e che pertanto verranno posizionati sui basamenti esistenti;  adeguamento della cabina di riduzione gas metano;  adeguamento della rete gas interna al sito industriale con un piccolo intervento sulla tubazione esistente.

Per tutta evidenza, la Commissione Tecnica conclude che mentre la Centrale attualmente autorizzata contribuiva favorevolmente al bilancio della CO2 prevedendo la produzione di energia riducendo le emissioni di gas climalteranti, senza in alcun modo contribuire al loro aumento, la proposta progettuale oggetto del presente parere prevede viceversa un delta incrementale di CO2 prodotto da combustibili fossili che, oltre a produrre un impatto sul bilancio globale, compromette in maniera significativa i percorsi nazionali per traguardare gli obiettivi eurounitari, convertendo un impianto escluso dalla Direttiva EU ETS – in quanto alimentato ‘a biomasse’ – in un impianto alimentato a combustibili fossili con potenza superiore ai 35MWt e, quindi, soggetto a detta Direttiva.

La modifica strutturale proposta – in quanto in sostanza diretta a trasformare una centrale, come quella a suo tempo autorizzata – da centrale alimentata originariamente a bio-combustibili e ubicata in zona classificata agricola, in altra che brucia gas metano – si pone pertanto in netto contrasto con gli obiettivi principali prefigurati del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) che impongono, invece, la riduzione delle emissioni di CO2 da fonti fossili e pertanto rappresenta il principale, sebbene non l’unico, rilevante impatto significativo e negativo che conduce a valutare come ambientalmente non compatibile e non sostenibile il progetto presentato. Gli impianti interessati dal progetto, infatti, passerebbero da alimentazione a “fattore zero” per l’ETS, ad alimentazione soggetta alla sopracitata riduzione prevista dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.

Abele Carruezzo