La nave FSRU Toscana in riparazione a Genova e a Marsiglia

FSRU Toscana

(FSRU Toscana, il rigassificatore off-shore di stanza a circa 12 miglia dalla costa di Livorno; foto courtesy Snam)

Il rigassificatore di Livorno andrà a Marsiglia per riparazioni, mentre per l’altro rigassificatore, quello ospitato a Piombino, si attende la valutazione di impatto ambientale prima del trasloco a Vado Ligure

Genova. Fsru Toscana (Floating Storage Regasification Unit, lunga 306 metri, larga 48 metri e alta 26,5 metri.) ora si trova a Genova, per manutenzione. I lavori prevedono una durata di circa un mese e a causa delle dimensioni ridotte del bacino genovese, la nave proseguirà il suo viaggio verso Marsiglia, dove si svolgerà la parte più impegnativa del cantiere di riparazione.

I lavori complessivamente riguardano un investimento da circa 80 milioni di euro per consentire al rigassificatore offshore di Livorno di rimanere attivo per almeno gli anni della concessione, cioè fino al 2043.
Il terminal galleggiante di rigassificazione di Livorno, Fsru Toscana, della società Olt offshore Lng Toscana (Snam 49,07%, Igneo Infrastructure Partners 48,24% e Golar Lng 2,69%) ha iniziato i lavori di manutenzione a Genova, nel cantiere San Giorgio del Porto, dove resterà per un mese, per poi trasferirsi all’inizio di giugno ai Chantier Naval di Marsiglia a completare gli interventi.

La nota di Elio Ruggeri, presidente di Olt e amministratore delegato di Snam Fsru, chiarisce che la nave Fsru Toscana verrà sottoposta a diversi interventi sia in acqua (a Genova) e sia in bacino (a Marsiglia) con una manutenzione straordinaria della torretta, la sostituzione del cuscinetto del sistema di ancoraggio e una revisione completa di tutti gli impianti. Entro il prossimo mese di ottobre, in tempo utile per la prossima stagione invernale, la nave rientrerà in servizio e verrà ricollegata alla rete di rigassificazione e distribuzione del gas naturale liquefatto al largo di Livorno.

“Con l’entrata in esercizio di Piombino riusciamo a sostituire i volumi che sarebbero arrivati su Olt in questo periodo di fermata”, ha spiegato Ruggeri in occasione della visita istituzionale a bordo della nave con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’ad. di Snam, Stefano Venier, e Massimo Derchi, chief operations officer di Snam. “Il terminale Olt – ha proseguito spiegando Ruggeri – ha una capacità di importazione di 3 miliardi e mezzo di metri cubi su 60 miliardi di metri cubi di domanda. Nel 2023 abbiamo immesso in rete l’equivalente di quanto abbiamo importato quest’anno dalla Russia. Prima della guerra dalla Russia importavamo quasi 30 miliardi di metri cubi, le importazioni si sono ridotte in maniera significativa”.

Il rigassificatore offshore gestito da Olt è autorizzata a ricevere navi metaniere con una capacità di carico compresa tra 65.000 mc e la classe New Panamax (da circa 180.000 mc), che rappresentano circa il 90% della flotta attualmente in servizio nel mondo.

La nota di Snam e Regione Liguria spiega che il terminale, disponendo di un impianto in grado di correggere l’indice di Wobbe, è in grado di ricevere la maggior parte del Gnl proveniente dai paesi produttori, correggendone le specifiche secondo quanto richiesto dalla rete nazionale italiana. L’Indice di Wobbe (indicato con Iw, è un parametro per valutare l’interscambiabilità dei gas combustibili a parità di pressione. Viene utilizzato per confrontare il potere calorifico di diverse miscele di gas in un apparecchio, ed è frequentemente definito nelle specifiche delle forniture di gas e nei trasporti).

Dall’inizio delle operazioni commerciali, OLT ha ricevuto carichi provenienti dai maggiori paesi esportatori di gas naturale liquefato quali Algeria, Angola, Camerun, Egitto, Guinea Equatoriale, Nigeria, Norvegia, Oman, Perù, Russia, Qatar, Trinidad e Tobago e Usa.

Nel corso del 2023 il terminale ha ricevuto 40 carichi di cui il 70% proveniente dagli Stati Uniti (28 carichi). Il restante 30% è arrivato da Algeria (5 carichi), Nigeria (3 carichi), Egitto, Guinea Equatoriale, Norvegia e Russia (1 carico ciascuno). In totale Fsru Toscana ha immesso in rete, nell’anno, 3.671.519.338 Sm3, con una copertura del fabbisogno nazionale pari a circa il 6%.

Per quanto riguarda la Golar Tundra (lunga 293 metri e larga 40 metri), il rigassificatore di Piombino che dovrebbe spostarsi davanti a Savona-Vado a partire dal 2026, il gestore ha fatto sapere che a inizio maggio scadono i termini per presentare le osservazioni al progetto di trasloco del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure. A Piombino – afferma la nota Snam – non ci sono i serbatoi sferici, la superficie delle nave è completamente piana e l’impiantistica è molto più semplificata, con un impatto ambientale e visivo molto minore.

“Ci aspettiamo il verdetto da parte del Ministero, attraverso la VIA, la Valutazione di impatto ambientale, entro settembre o ottobre”, ha aggiunto Snam.

Il verdetto potrà essere positivo, negativo (quindi una bocciatura), oppure positivo prevedendo però una serie di richieste di integrazioni e varianti al progetto.

Abele Carruezzo

FSRU Toscana

(Foto courtesy Snam)