I porti e il trasporto marittimo sono fondamentali per rendere la CCS un “buon affare” per l’Europa

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Si prevede che i porti e il settore marittimo svolgeranno un ruolo significativo nell’aumentare la Cattura e lo Stoccaggio del Carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage) in Europa e nel raggiungere gli obiettivi di transizione energetica.

Copenaghen K. Nell’ambito della strategia di gestione del carbonio dell’UE, la Commissione stima che 280 milioni di tonnellate di CO2 devono essere catturate se l’UE vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo di una riduzione del 90% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2040. I porti e il settore marittimo saranno parte integrante del trasporto di CO2 nei processi CCS (Carbon Capture and Storage). Questi e altri temi chiave sono stati discussi in un’importante tavola rotonda.

La tavola rotonda su temi inerenti i porti e trasporti marittimi, ha definito un orizzonte prossimo che vede i porti europei in un ruolo importante per la transizione energetica. Co-ospitata dall’eurodeputato Bergur Løkke Rasmussen (del gruppo politico Renew Europe al Parlamento Europeo), Bellona Europa (ONG indipendente che affronta temi ambientali orientata a soluzioni scientifiche) e la Danese Shipping (associazione che rappresenta gli interessi delle compagnie di navigazione nei negoziati e aiuta a consigliare le delegazioni governative e a cooperare con varie organizzazioni marittime internazionali nell’UE e nel mondo), la tavola rotonda ha affrontato l’importanza dei porti per sbloccare il potenziale della cattura, dell’utilizzo e dello stoccaggio del carbonio. Con il punto di vista degli attori centrali, sono state analizzate e valutate le barriere attuali e le possibilità di creare una rete multimodale di trasporto della CO2.

“I porti, le navi specializzate per la CO2 e le infrastrutture dei gasdotti saranno parti essenziali della catena del valore della CCS se vogliamo raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040. Per creare una rete di trasporto multimodale di CO2 sono necessari rinnovati collegamenti tra terra e mare. I porti e le compagnie di navigazione devono essere pronti a cogliere l’opportunità e a partecipare alla creazione di tecnologie CCS come un buon business per l’Europa, oltre a dare un contributo significativo alla transizione verde”, ha commentato Bjarne Løf Henriksen, Capo della rappresentanza dell’UE per il trasporto marittimo danese.

Un punto chiave del dibattito della tavola rotonda è stato il coordinamento per quanto riguarda le esigenze dei porti, fondamentale per definire il quadro intorno a un mercato CCS. Ciò contribuirà inoltre a ridurre i rischi degli investimenti che possono innescare l’avventura europea della CCS.

“L’evento di questo studio sottolinea l’importanza di concentrarsi sulla catena del valore dello stoccaggio di CO2 in Europa. La tecnologia per ottenere le riduzioni necessarie attraverso lo stoccaggio di CO2 è disponibile, ma ora l’attenzione dovrebbe essere rivolta alla creazione del miglior quadro politico possibile per la cattura e lo stoccaggio, a vantaggio della crescita, dell’occupazione e, in particolare, del clima. Non vedo l’ora di lavorare in questa direzione, sia ora che nella prossima legislatura”, ha dichiarato l’eurodeputato Bergur Løkke Rasmussen.

I porti e le compagnie di navigazione offshore sono già a buon punto con i preparativi e sono pronti a fare la loro parte. Dobbiamo creare un quadro politico europeo e le infrastrutture necessarie affinché la cattura, il trasporto, l’uso e lo stoccaggio di CO2 su scala richiesta possano diventare una realtà.

“Nel progetto Greensand, abbiamo dimostrato che è tecnicamente possibile trasportare CO2 attraverso i confini e immagazzinarla offshore. Ora dobbiamo portare la cattura, il trasporto e lo stoccaggio su larga scala. E qui i porti europei svolgono un ruolo significativo nella catena del valore. E’ importante che ora si creino le condizioni necessarie per la creazione di terminal per la CO2 e di strutture di stoccaggio temporaneo nei porti. Grandi quantità di CO2 devono essere spostate verso il 2050 per raggiungere gli obiettivi climatici: ciò richiede la creazione di incentivi e infrastrutture adeguate”, afferma Peter Hindsberger, Senior Regulatory & Public Affairs Manager di INEOS Energy Denmark.

“Il porto di Anversa-Bruges sarà un importante hub di CO2 in futuro. Accogliamo con favore l’evoluzione del quadro europeo in materia di CCS e contribuiremo all’ulteriore attuazione di progetti come Antwerp@C. Siamo molto grati per gli spunti stimolanti e interessanti forniti dalle parti interessate e dai politici durante questo dibattito”, afferma Sofie Cuypers, Public Affairs Advisor, Port of Antwerp-Bruges.

“Abbiamo bisogno di un quadro politico europeo e delle infrastrutture necessarie, in modo che la cattura, il trasporto, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2 sulla scala richiesta possano diventare realtà”, hanno concluso i partecipanti alla tavola rotonda.

Abele Carruezzo