ECSA e ICS: la UE deve avere una strategia chiara

BRUXELLES – In Europa, forse qualcosa si muove nella gestione della crisi mediterranea. Dopo la riunione di ieri, a Lussemburgo, dei Ministri degli Esteri e dell’Interno dell’Unione europea, l’intero settore dei trasporti marittimi, europeo e mondiale, ha accolto con favore la maggiore attenzione che tutti gli Stati membri dell’UE stanno dando alla crisi umanitaria nel Mediterraneo.

L’Associazione Armatori europea (ECSA) e la International Chamber of Shipping (ICS) concordano con la decisione presa dai tutti i leader della UE di convocare una sessione straordinaria (giovedì prossimo 23 aprile) per affrontare la crisi umanitaria che si sta consumando nel Mar Mediterraneo. Il Segretario generale ECSA, Patrick Verhoeven, parlando a Bruxelles ha dichiarato: “ La scala della tragedia durante  lo scorso fine settimana è senza precedenti, e i leader europei non possono più ignorare la catastrofe che si sta verificando sul confine marittimo dell’UE.”

L’intero cluster dello shipping europeo è convinto della necessità di trovare una strategia, con opzioni reali, per reprimere questi criminali e trafficanti di vite umane; ma non basta se non si affrontano le cause di questa migrazione di massa via mare di decine di migliaia di persone disperate. “ Ma la priorità urgente e immediata per gli Stati membri dell’UE è avere la capacità ad aumentare le risorse per le operazioni di ricerca e soccorso prima che altre migliaia di persone muoiono; come pure la fornitura di finanziamenti e risorse per il SAR è sì un passo positivo, ma è necessaria una maggiore chiarezza per comprendere le implicazioni di operare nel quadro del mandato di FRONTEX”,  ha detto Verhoeven.

Peter Hinchliffe, Segretario Generale della International Chamber of Shipping con sede a Londra, ha commentato: “ Abbiamo davvero bisogno di un Mare Nostrum UE”, riferendosi all’operazione italiana umanitaria di ricerca e salvataggio che, prima di essere sospesa l’anno scorso, ha coordinato il salvataggio di circa 200.000 persone nel 2014, e circa 40.000 dei quali soccorsi da navi mercantili. “ L’Italia, Malta e altri paesi del Mediterraneo, unitamente a quelle navi mercantili impegnate per assistere le centinaia di operazioni di salvataggio su larga scala, coinvolgendo centinaia di persone per volta, semplicemente non possono continuare a gestire la situazione senza il sostegno collettivo di tutti Stati membri dell’Unione europea, che devono agire subito, senza ulteriori indugi”, ha sottolineato da Londra Hinchliffe.

Già all’inizio di aprile, le associazioni di ECSA e ICS, unitamente ai sindacati marittimi, avevano scritto ai leader europei, invitandoli ad un’azione reale per risolvere la crisi mediterranea. Nella speranza, allora, che tutto si traduca con un’operazione da adottare da subito per evitare ulteriori perdite di vite umane disperate.

Abele Carruezzo