Nave Ionian Spirit: si va alla terza seduta di vendita

BRINDISI – Dopo le due aste andate deserte relative alla m/n “Jonian Spirit”, il giudice Galiano del Tribunale di Brindisi ha fissato la terza seduta per il prossimo novembre: 02.11.2015 vendita senza incanto ed eventuale vendita con incanto il 16/11/2015. Tutti ricordano quanto “parlare/riflessioni” ha suscitato l’intero equipaggio abbandonato a bordo di questa nave, nel porto interno di Brindisi, senza viveri, assistito esclusivamente dall’Apostolato del Mare (Stella Maris) e dalla Caritas locali.

Ora, che le navi hanno ripreso ad ormeggiare nel porto interno di Brindisi, è iniziato il blog cittadino sull’eventuale spostamento della stessa in altro sito. Chi paga e chi dovrà risarcire per questo lungo periodo di permanenza alla banchina? Chi pagherà le spese per la bonifica di quella rampa? Sono domande che si raccolgono lungo le banchine principali, mentre si assiste all’appuntamento “Felliniano” dell’ingresso in porto della grande nave da crociera che per tutta l’estate 2015 sta appassionando la città di Brindisi.

Ritornando all’avviso di vendita del Tribunale di Brindisi, ricordiamo che si tratta di una nave del tipo ro/ro pax, battente bandiera “St Vincent and the Granadine”, denominata “Ionian Spirit” di 6.748 GT, 3.681,97 T.LS, SEUTZ 2 X 2942, ormeggiata nel porto interno di Brindisi (vecchia rampa traghetti), e posta in vendita a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, con tutti gli oneri, servitù attive e passive, con un prezzo base di 1.200.000,00 euro e con un rilancio di 20.000,00 euro. Il Consulente Tecnico d’Ufficio, nella sua relazione peritale, afferma che la nave è stagna (ma non ha ispezionato la carena) e stabile, con un solo angolo d’ingavonamento di circa un grado e mezzo, ma non si dice se potrà navigare; anche perche la galleggiabilità di una nave non traduce di fatto l’attitudine alla navigazione della stessa.

Quindi? Anche se i pescaggi della nave non sono variati per tutto questo periodo di tempo, possiamo dire che eventuali “vie d’acqua”, per battenti idrostatici interni ed esterni alla nave equilibrati, non producono significativi quantità d’acqua di mare imbarcata.

Sui sistemi della propulsione, la relazione tecnica afferma che “si tratta comunque di impianti con oltre 40 anni di età, le condizioni visive apparentemente potranno risultare trascurate, tuttavia, avendo dimestichezza quasi quotidiana con macchine navali, posso affermare che in generale tutto l’impianto macchina potrebbe ancora risultare efficiente …”;  poi, ancora una precisazione: “un giudizio ed una valutazione più precisa, si raggiungerebbe con motore in esercizio, durante la navigazione, per eventuale controllo dei parametri propulsivi”.

Dopo tutto questa è una vendita a corpo. Allo stato attuale dunque il natante si trova in stato di fermo e tutte le normali attività di manutenzione ferme dal settembre 2012. Poi vi sono delle ipoteche, come quella a favore della National Bank of Greece per 1.350.000,00 di euro più interessi per mutuo fino al 30 ottobre 2015;  un “pegno” a favore del Commissario per gli Affari Marittimi del Principato di Monaco; un “reclamo” per diritti portuali non versati per 898.169,55 euro a favore dell’Autorità portuale di Brindisi; un “reclamo” per compensi ed indennità  per 400.000,00 euro a favore equipaggio della nave.

Si spera nei cantieri di demolizione per togliere dal mare un tale rudere, ma il prezzo dovrebbe scendere molto. In base ad una convenzione con il Tribunale di Brindisi, per agevolare la vendita, si sono dichiarati disponibili a concedere mutui ipotecari per acquisti di immobili alcuni istituti di credito.

 

Abele Carruezzo