Il naviglio italiano va rinnovato

Roma. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prima di partire per Bruxelles è stato rivisto, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, in alcuni punti. Si ricorderà che la quota di risorse per il rinnovo della flotta italiana non era contemplata; ieri sera è giunta la nota del Ministro Giovannini per fare chiarezza sulle quote di risorse per il comparto dei trasporti e della logistica. Complessivamente sono 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili approvati dal Consiglio dei Ministri.

Si legge nella nota: “Una cifra che fa emergere il ruolo centrale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) nell’attuazione di progetti determinanti per il rilancio del Paese, basato sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Rispetto alle risorse previste a legislazione vigente per gli investimenti di competenza del Mims, il Pnrr aggiunge 47 miliardi di euro”. I progetti del Ministero si finanziano per 41 miliardi con le risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e con quelle del React Eu (313 milioni), cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi di euro, di cui 10,6 miliardi dal Fondo complementare e 10,3 miliardi dallo scostamento di bilancio.

L’aumento il Ministero lo giustifica e chiarisce: “I fondi nazionali perseguono i medesimi obiettivi di quelli europei, ma in alcuni casi finanziano progetti relativi a un orizzonte temporale più lungo rispetto al termine del 2026 imposto dal Pnrr, come il completamento dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria”; ed ancora: “Il 56% delle risorse (34,7 miliardi di euro) è destinata a interventi nel Mezzogiorno, segno della volontà del Governo di avviare concretamente politiche per il superamento dei divari tra le diverse aree del Paese”.


Si parla di 8,4 miliardi di euro (settore del trasporto pubblico locale ‘green’ e trasporto rapido di massa) per il rinnovo dei treni, degli autobus, delle navi per la riduzione delle emissioni.


Per quanto riguarda gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi abbiamo: nuova diga Porto di Genova (0,5 mld); ammodernamento del Porto di Trieste (0,4mld); elettrificazione delle banchine dei porti Ten-T (Piano nazionale del cold ironing 0,7mld); efficientamento energetico e gestione dei rifiuti nei porti (0,3mld); aumento della capacità portuale nei porti di Venezia, La Spezia, Napoli e Cagliari (0,2mld); infrastrutture per le Zes (0,6mld); ultimo e penultimo miglio ferro-strada porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno (0,1mld); efficientamento energetico e ambientale nei porti dello Stretto di Messina (0,1mld); aumento accessibilità marittima nei porti di Vado Ligure, Ravenna, Civitavecchia, Napoli, Salerno,Taranto, Brindisi e Trapani (0,6mld); mobilità sostenibile per le piccole isole (0,04mld).


“Grazie all’adozione del decreto-legge relativo al fondo complementare”, sottolinea Giovannini, “sarà possibile cominciare ad impiegare le risorse nazionali già nei prossimi mesi, stimolando così la ripresa economica e occupazionale, che nei settori delle costruzioni e dei trasporti è già in atto, come mostrano gli ultimi dati Istat. Peraltro, questi interventi si affiancheranno a quelli derivanti dal commissariamento delle opere bloccate da anni deciso due settimane fa e dall’assegnazione agli enti territoriali dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali e il potenziamento del trasporto pubblico locale, a conferma dell’impegno del Governo in questi primi due mesi di lavoro per la ripartenza dell’Italia”.

“Il Pnrr è solo l’inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti per la costruzione e la riqualificazione di infrastrutture, per la mobilità sostenibile, per rafforzare le imprese e migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone, tutelando gli ecosistemi terrestri e marini”- conclude la nota del Ministro Enrico Giovannini -.

Abele Carruezzo


Per altri approfondimenti si allega il documento del Mims.