Apostolato del Mare vigile sul lavoro marittimo

ROMA – Giornata del mare e dei marittimi. Molti equipaggi di navi si sentono ingannati sul salario e sfruttati per un lavoro usurante, come quello di marittimi imbarcati. Il Cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero pontificio per lo Sviluppo umano integrale, ha inviato ai cappellani, ai volontari, agli amici e ai sostenitori dell’Apostolato del Mare un messaggio con l’obiettivo di sottolineare l’importanza della tutela dei diritti di quanti lavorano in mare, declinati nella Convenzione del Lavoro Marittimo del 2006.

I lavoratori del mare costituiscono una forza di oltre un milione e mezzo di marittimi e per la maggior parte provenienti dai Paesi in via di sviluppo. A tutti è nota l’importanza del lavoro dei marittimi (trasportano circa il 90% di ogni tipo di merci) per l’economia mondiale e nonostante ciò queste persone – ha richiamato il Cardinale Turkson – devono affrontare molte difficoltà che influenzano la loro vita e la loro dignità.

La Convenzione internazionale sul lavoro marittimo del 2006 (MLC), entrata in vigore nell’agosto 2013, stabilisce i requisiti internazionali minimi dei diritti umani e lavorativi dei marittimi; e ancora oggi esistono troppi casi di equipaggi ingannati sul salario, sfruttati e vittime di abusi nel loro posto di lavoro, ingiustamente criminalizzati per incidenti marittimi e abbandonati in porti stranieri.

Per questo il responsabile del Dicastero pontificio per lo Sviluppo umano integrale invita le Autorità marittime a prestare maggiore attenzione e a essere più vigilanti per prevenire gli abusi e riparare le ingiustizie. All’Apostolato del Mare e a tutti i volontari, l’invito a prestare tutta l’assistenza e il sostegno necessari agli equipaggi che subiscono privazioni e vivono le difficoltà.

 

Abele Carruezzo