Portofino: l’area protetta resterà senza fondi

L’Area Marina Protetta di Portofino potrebbe trovarsi senza i fondi necessari per tenere sotto controllo e studiare lo stato delle acque, della flora e della fauna; attività indispensabili per la loro tutela e valorizzazione. A lanciare l’allarme è il direttore, Giorgio Fanciulli. “Stiamo vivendo – ha detto Fanciulli – una situazione molto difficile, c’è il timore che il ministero dell’Ambiente ci tagli ancora le risorse e stiamo già raschiando il fondo del barile per poter continuare a svolgere la nostra missione. Nel 2009 avevamo subito un primo, drastico calo, da 396.000 euro del 2008 a 271.000. La stessa cifra ci è stata assegnata nel 2010, ora si parla di un ulteriore taglio, forse del 10%. In percentuale non sarebbe molto, ma 27.000 euro inciderebbero sul nostro bilancio. Io credo – prosegue Fanciulli – che il ministero dell’Ambiente stia facendo ogni sforzo per assicurarci gli stanziamenti indispensabili, ma la situazione è quella che è. Corriamo il rischio di dovere ridurre le attività di studio, monitoraggio e divulgazione, che sono il sale della nostra esistenza, perchè alla tutela dell’area provvedono i due gommoni della Guardia Costiera e un addetto della polizia provinciale. Comunque, non sappiamo nulla di ufficiale, l’entità dello stanziamento viene comunicata in giugno, due o tre settimane prima del trasferimento”.
L’Area marina protetta dispone anche di risorse autofinanziate. “Ricaviamo 160mila euro l’anno dai permessi ai subacquei e ai diportisti, altri 10mila dai permessi ai pescatori. Ma non bastano” ha concluso. Istituita con decreto del ministero dell’Ambiente del 1999, l’Area marina protetta di Portofino è gestita da un consorzio formato dalla Provincia di Genova, dai Comuni di Camogli, Portofino, e Santa Margherita Ligure e dall’Università di Genova. La sede è a Santa Margherita, in viale Rainusso. Vito Gedda è il presidente del cda, che conta altri quattro membri. L’area protetta interessa un tratto costiero tra i più belli e famosi della riviera ligure, quello del promontorio compreso tra Punta Pedale, nel Comune di Santa Margherita, fino a Camogli. È suddivisa in tre zone: Zona A, Riserva Integrale, comprendente Cala dell’Oro, dove non è consentita nessuna attività, compresa la balneazione; Zona B, Riserva Generale, tra Punta Chiappa e la Punta di Portofino, con l’esclusione del canale navigabile di fronte a San Fruttuoso; Zona C, Riserva Parziale, tra Punta di Portofino e Punta Pedale, con esclusione del canale navigabile di fronte a Portofino, e tra Punta Chiappa e Camogli. L’area presenta una grande varietà di ambienti grazie alle particolari condizioni climatiche e geomorfologiche. Tutto questo ha fatto del mare di Santa Margherita, Camogli e Portofino una delle mete turistiche più amate. Secondo gli studi dell’Area marina protetta, frequentano l’area ogni anno almeno 45.000 turisti scesi dalle navi passeggeri, 15.000 diportisti e 20.000 subacquei. Una risorsa economica per la zona (soltanto i sub si calcola spendano 15 milioni di euro ogni anno tra viaggio, soggiorno e attività sportiva) ma anche una massa di persone che, per muoversi in un ambiente così bello e delicato, devono osservare limiti e divieti prescritti dall’Area marina protetta. A sorvegliare che i regolamenti vengano rispettati bada la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera.

Salvatore Carruezzo