L’Irlanda per 37 GW di eolico offshore entro il 2050

Enterprise Ireland

(Enterprise Ireland / Appaltatori del Mare d’Irlanda)

Il Governo irlandese ha annunciato una tabella di marcia che consentirebbe al paese di fornire 37 GW di energia eolica offshore entro il 2050

Dublino. Quando si parla di innovazioni e passi in avanti nel campo dell’eolico, in Europa, si nomina spesso proprio l’Irlanda. Centrare l’obiettivo dell’80% dell’energia elettrica rinnovabile previsto dal Piano d’azione per il clima sembra ormai realistico in terra d’Irlanda. Oltre all’estensione di mare a disposizione, al vento e alla posizione frontale rispetto all’Oceano Atlantico, l’Irlanda si avvia verso la decarbonizzazione, grazie anche alla presenza di diversi ‘Centri di ricerca’ impegnati in campo energetico. La Enterprise Ireland, l’agenzia governativa irlandese per l’Innovazione e il Trade, 1° Venture Capital al mondo, sta avviando diversi progetti per aumentare i gigawatt prodotti per mezzo di impianti eolici offshore.

Il Piano d’azione Future Framework definisce il percorso che l’Irlanda intraprenderà per fornire 20 GW di energia eolica offshore entro il 2040 e almeno 37 GW entro il 2050. Fornisce inoltre la base per gli obiettivi dell’Irlanda in materia di energie rinnovabili offshore. La politica è stata pubblicata nell’ambito dell’Offshore Wind Energy Programme, un piano a livello di sistema sviluppato dalla Offshore Wind Delivery Taskforce. Comprende inoltre 29 azioni chiave per sviluppare l’approccio a lungo termine dell’Irlanda all’energia eolica offshore, basato su un piano. Parallelamente al quadro, la task force annuncerà la bozza del piano per l’area marittima designata della costa meridionale (DMAP) e creerà un programma di follow-up per il regime di sostegno all’elettricità rinnovabile offshore

Il Future Framework esplora anche il potenziale di esportazione dell’energia rinnovabile in eccesso attraverso una maggiore interconnessione e analizza le opportunità di utilizzo dell’energia rinnovabile in eccesso per prodotti e servizi energetici alternativi che possono essere immessi nei mercati internazionali.

“La nostra energia eolica offshore è potenzialmente la più grande fonte nazionale di elettricità in grado di sostituire i combustibili fossili volatili importati. Ci offre anche la nostra più entusiasmante opportunità industriale da decenni, poiché prevediamo non solo di alimentare il nostro paese, ma anche di esportare la nostra energia in eccesso per alimentare l’Europa”, ha dichiarato il Ministro irlandese per l’Ambiente, il Clima e le Comunicazioni Eamon Ryan.

Visti i grandi investimenti nell’eolico, in Irlanda si sta già pensando anche al dopo, ovvero al ‘riciclo’ delle pale eoliche una volta dismesse. Sappiamo che le pale non possono durare in eterno e devono essere sostituite ogni 20 anni circa. Sono composte nella maggior parte dei casi di materiali ‘non biodegradabili’, e non particolarmente facili da avviare al riciclo per via della presenza di materiali compositi; devono perciò essere riutilizzate in modo differente. In Irlanda sono stati avviati dei progetti per dare una seconda vita a queste lame – alcune raggiungono per esempio i 20 metri di lunghezza e 20 tonnellate di peso -.

L’University College di Cork, in partnership con delle Università americane, sta per esempio sperimentando l’uso delle pale dismesse nel mondo delle costruzioni, nel campo delle coperture e delle barriere anti rumore. Proprio nella città di Cork è già stato realizzato un ponte costruito con pale dismesse, denominato ‘BladeBridge’.

Il Ministro irlandese Eamon Michael Ryan è un politico del Partito Verde; di recente è stato anche nominato capo negoziatore dell’UE per le finanze climatiche alla COP28.

Abele Carruezzo

Ministro Eamon Michael Ryan

(Il Ministro Eamon Michael Ryan)