Porto di Brindisi: dal consiglio comunale monotematico i suggerimenti all’Authority

Stasera a Brindisi si è svolta la prima parte della seduta monotematica sull’energia del consiglio comunale. Un’opportunità per ascoltare associazioni, sindacati, parlamentari e consiglieri regionali che i membri dell’assise hanno sfruttato in vista della prossima parte in cui saranno chiamati a prendere una posizione sulla tematica ambientale.

“Non una passerella politica”, come ha tenuto a precisare l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, ma un’occasione per  confrontare idee e prospettive. Sull’argomento, però, i consiglieri comunali hanno già le idee chiare e, tenendo fede ai loro schieramenti politici, hanno anche la consapevolezza di come e di quanto la produzione di energia condizioni il porto di Brindisi.

“Proprio come sta avvenendo per la questione energetica – ha detto il consigliere Giovanni Brigante (Sviluppo e lavoro) – vorrei un incontro pubblico con Autorità portuale, con segretario e presidente, per verificare la strategia migliore per il porto. Non voglio far parte del metodo tutti contro tutti ed infatti vorrei che operatori e aziende portuali potessero ritrovarsi coesi e che questa diventi un’opportunità foriera di proposte con l’intento di far rivivere il porto”.

“Il porto è nato come scalo logistico, commerciale e turistico – è l’idea di Salvatore Brigante (Pd) – ma questa indicazione di partenza negli anni è stata disattesa. Servirebbe una piastra logistica a Cerano ma, soprattutto, sarebbe necessaria una collaborazione con l’Autorità portuale affinchè  Piano regolatore del porto e Piano urbanistico generale traccino la stessa linea di sviluppo”.

“All’idea di scalo polifunzionale sono venute meno le funzione turistica e logistica – ha precisato Pietro Guadalupi (Fi) – ed il porto è rimasto solo a vocazione industriale ed utilizzato prevalentemente per carbone e prodotti chimici. In questo modo ha perso un introito fondamentale. Per rilanciarci dobbiamo diventare Core port  ed intercettare i fondi della programmazione europea 2014-2020. Integrare Brindisi con altri porti pugliesi senza campanilismo è un ulteriore tappa da compiere. In quest’ottica sono contrario alla cancellazione dell’Authority ma chiedo maggiore trasparenza da parte dell’ente affinchè tutti i documenti siano facilmente consultabili”.

“Siamo stati al servizio della grande industria che ha condizionato l’Autorità portuale fin dal 1994 – è la posizione di Riccardo Rossi (Brindisi bene comune) –. Bisogna liberare il porto dal carbone perché aumentare il traffico passeggeri significherebbe inevitabilmente aumentare la ricchezza della città. Un Polo energetico potrebbe essere la risposta giusta”.

“Nel Documento programmatico preliminare – ha invece spiegato Roberto Fusco (Sì Democrazia) – bisogna prevedere una zona logistica e sfruttare la nostra retroportualità. Per la Brindisi Nord si potrebbe attivare un collegamento ferroviario elettrificato”.

 

Salvatore Carruezzo

Foto: Vincenzo Tasco