Pirateria e rapine diminuiscono nei mari dell’Asia

SINGAPORE – Il numero degli atti di pirateria su navi in navigazione nei mari dell’Asia, da gennaio a settembre 2016, è diminuito del 65% rispetto allo stesso periodo del 2015. E’ il più basso numero verificatosi dal 2010; come per affermare che questi atti non sono più un business commerciale? Ad affermarlo è l’agenzia internazionale che sovraintende all’accordo di cooperazione regionale sulla lotta alla pirateria e alle rapine a mano armata, la Regional Cooperation Agreement on Combating Piracy and Armed Robbery (ReCAAP).

In sostanza, la ReCAAP, nella sua nota dell’altro ieri, diramata a tutte le agenzie di stampa internazionali e testate giornalistiche di settore, fa notate che nel periodo di riferimento sono stati segnalati solo 59 incidenti, di cui 3 atti di pirateria e 56 incidenti navali con rapina a mano armata. La situazione è migliorata di molto nello Stretto di Malacca e Singapore contribuendo alla diminuzione del numero complessivo; infatti, in queste regioni, vi sono stati solo due episodi da gennaio a settembre 2016, rispetto ai novantasei incidenti nello stesso periodo dello scorso anno. Ancora, secondo la ReCAAP il numero dei dirottamenti di navi per il furto del carico di petrolio, durante il periodo di nove mesi è diminuito sensibilmente (due soli incidenti rispetto ai dodici mesi del 2015).

E poi bisogna distinguere gli atti di pirateria e rapine che si consumano su navi in navigazione da quelli che accadono su navi all’ancora. Dei cinquantanove incidenti, l’agenzia regionale evidenzia che 43 (73%) si sono consumati in vari porti e nelle acque di servizio per l’ancoraggi, mentre solo 16 (27%) su navi in navigazione. Ricordiamo che l’accordo ReCAAP, firmato a Tokio nel novembre 2004 ed entrato in vigore nel 2006, ha l’obiettivo di assicurare la sicurezza della navigazione marittima e impegna gli Stati contraenti a reprimere sia la pirateria (come da Convenzione Montego Bay) che gli atti di armed robbery. Ora ne fanno parte 17 stati, fra i quali tre stati europei, Olanda e Danimarca, oltre alla Norvegia; ha ampliato recentemente il proprio raggio di azione anche nel Golfo di Aden ed al largo delle coste somale. Nell’ambito della sua struttura è stato istituito il ReCAAP Information Sharing Centre (ReCAAP ISC), operativo dal 29 novembre 2006, che si articola nei singoli ReCAAP Focal Points dislocati nei vari stati membri, creando una rete d’informazioni costantemente diffuse tramite una piattaforma informatica protetta (IFN).

Comunque i dati diramati nell’ information di cui sopra fanno riflettere su quanto sia importante una stretta collaborazione tra il mondo dello shipping mondiale e le varie Autorità Marittime, se effettivamente si vuole salvaguardare la vita umana in mare e non solo.

 

Abele Carruezzo