Transizione ecologica: la rivoluzione verde del MITE

Roma. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge “Ministeri”, che riorganizza competenze e strutture di alcuni dicasteri. Tutte le competenze dell’ex Ministero dell’Ambiente confluiscono nel nuovo dicastero del Ministero della Transizione ecologica (MITE), compreso l’intero dell’energia. E’ previsto anche il passaggio nella nuova struttura di alcune Direzioni del Ministero dello Sviluppo economico. Entro maggio 2021, il MITE dovrà elaborare un “piano” per coordinare le politiche energetiche: dalla mobilità sostenibile all’economia circolare. Per il neo ministro Roberto Cingolani, si tratta di un passaggio decisivo che va inquadrato nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Sono previsti 70miliardi dei 209 del Recovery Fund da destinare alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica; una volta emanato, il “green plan” dovrà essere approvato dal nuovo Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) presieduto dallo stesso ministro Cingolani.

Le funzioni del nuovo dicastero sono molteplici: individuazione, conservazione e valorizzazione delle aree naturali protette; definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale; piani di emissioni nel settore dei trasporti; combustibili alternativi e reti di distribuzione; qualità dell’aria; politiche di contrasto ai cambiamenti climatici; sviluppo dell’economia circolare e contrasto dei danni ambientali; funzioni concernenti lo sviluppo sostenibile, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema. Saranno compiti del MITE anche la liberalizzazione del mercato energetico, le reti energetiche, la ricerca e coltivazione degli idrocarburi e risorse geotermiche oltre alla ricerca e promozione degli incentivi nel settore dell’energia. Il neo ministro si occuperà anche d’impianti rinnovabili, compreso l’eolico offshore e i relativi incentivi, creando una rete nazionale di ricarica per garantire i rifornimenti dei veicoli elettrici.

Il primo atto del nuovo ministro è stato quello di bloccare la proroga al 2021 degli incentivi per impianti di produzione elettrica alimentati a biogas, contenuta nel Decreto Milleproroghe. Le priorità del nuovo Dicastero riguarderanno i due decreti, già notificati a Bruxelles: il primo riguarda i cd “gasivori”per ridurre gli oneri di sistema delle imprese a forte consumo di gas; il secondo relativo al “Fondo per la transizione energetica del settore industriale”, (l’Europa ha già dato parere positivo) al fine di sostenere la competitività di alcuni settori manifatturieri esposti al rischio di delocalizzazione con una riduzione del costo indiretto della CO2 incluso nei prezzi dell’elettricità.

Il Governo Draghi è impegnato per un cambiamento sostanziale del paradigma energetico e nei prossimi mesi sosterrà investimenti in tecnologie innovative, infrastrutture intelligenti e sviluppo digitale. Fra gli obiettivi del nuovo Dicastero del MITE troviamo anche il cambiamento climatico e la sfida dei trasporti: elettrificazione, trasporto pubblico e riduzione di mezzi privati. Per il Ministro Cingolani, “ il ‘Green Deal’ europeo è lo strumento chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, resistenti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse in modo giusto e inclusivo, sulla linea strategica dell’accordo di Parigi e l’Agenda 2030.”

Abele Carruezzo